Marsala, linea dura per chi sporca: trappole fotografiche e maggiori controlli

Marsala continua ad essere sporca e maleodorante malgrado l’avvio della differenziata 2.0 da quasi 2 mesi. Malgrado l’Amministrazione Comunale è soddisfatta fino al punto di parlare di un consistente aumento dei quantitativi di rifiuti differenziati conferiti e annuncia la diminuzione della della prossima bolletta della Tari del 3%, in città i benefici non si vedono proprio.

Basta fare un giro in centro o guardare ai margini di strade della periferia per accorgersi che, forse, si è fatto un passo indietro  sul fronte dei rifiuti, della pulizia e del decoro urbano. Le immagini che circolano sui social sono molto più che eloquenti, non servono ulteriori commenti poichè sono davvero drammatiche e “raccontano” di una città scarsamente attenzionato.

Le cause di così tanto caos, padon, sporcizia, vanno ricercate da un lato nello scarso senso civico di una parte di cittadini che, per motivi diversi, si ostinano a non differenziare e a sporcare come vogliono strade ed ampie fette del territorio. Dall’altro lato le colpe sono di natura burocratica e amministrativa, di comunicazione e di organizzazione del servizio. La differenziata 2.0, quella recentemente imposta con i “mastelli tracciati (attraverso un chip nel manico) e codificati (con tanto di codice a barre identificativo dell’utente), andava sicuramente concordata con i cittadini.

Questi ultimi, che da sempre hanno mal digerito la raccolta differenziata porta porta, speravano in un ritorno ai bidoni esterni, sulle strade, magari tecnologicamente “intelligenti”, in grado di identificare l’utente mediante una scheda magnetica. Invece no, l’Amministrazione Comunale di Marsala ha preferito pagare una azienda esterna del Piemonte per uno studio di massima che si è ispirata ad un “modello” di raccolta praticato in Trentino. Ed ecco il flop del sistema di raccolta dove la stesa ditta che si cura della raccolta è andata in tilt

L’Amministrazione Comunale, come sua abitudine, nega ogni responsabilità e di fronte alla “sconfitta” continua ad enfatizzare i lati positivi del proprio operato, che forse solo loro riescono a vedere. Anzi accusa i cittadini di non avere a cuore il decoro urbano. Da quale pulpito arriva la predica… sarebbe proprio il caso di dirlo! Ed ecco trovato il rimedio: conferenza stampa e presentazione della nuova ordinanza sulla regolamentazione della raccolta dei rifiuti e del mantenimento del decoro urbano.

Ancora una volta, non contenti del fallimento delle precedenti esperienze, altri soldoni pubblici sul tavolo per finanziare nuove misure: aumento dei controlli (vigili urbani e guardie ambientali), telecamere e trappole fotografiche. E dulcis in fundo inasprimento delle pene per coloro che trasgrediscono. Alla fine quel che conta è dimostrare chi comanda in questa Città con la repressione (la forza) e non con il buonsenso (la prevenzione e rieducazione). E’ giusto che paghi chi sporca, nessuno contesta il principio, ma va anche premiato chi eccelle. Tempi duri, quindi, per gli irriducibili “untori” marsalesi avrebbe scritto il buon Alessandro Manzoni se fosse ancora tra di noi. Evidentemente la “frusta” ancora oggi é il metodo preferito da chi amministra.

Nessuno mette in dubbio l’ipotesi che possano esserci delle lacune per assenza di comunicazione, alla base di così tanti disservizi ad iniziare dal fatto che ancora oggi si distribuiscono i “mastelli”, che molte famiglie non hanno ricevuto l’opuscolo ed il calendario per la corretta esposizione dei rifiuti, che scarseggiano. I sacchetti per l’umido.

Per non parlare poi delle “leggende metropolitane” circa il peso dei rifiuti ed il numero delle volte che vengono usciti i “mastelli” che faranno lievitare la Tari che avrebbero impaurito i cittadini fino al punto di spingerli a trovare fantasiosi espedienti per disfarsi dei propri rifiuti. Ecco. Perchè continuano ad abbondare i sacchetti sulle strade. Inoltre sono tanti gli interrogativi che si pone l’utenza, ma la cosa assai grave è il fatto che nessuno si degna di dare loro risposte concrete. Tutti, compresi gli addetti ai lavori, dimostrano di saperne poco e a tante domande, anche le più banali, non sanno rispondere.

La prossima bolletta della TARI, rassicurazioni a parte e promesse di sconto, lieviterà inevitabilmente visto che i “mastelli”, che tanto piacciono ai Pubblici Amministratori tanto, li pagheranno gli utenti, 70 euro, forse più Iva, sulla bolletta in arrivo. Altro che risparmio. E ció non piace a nessuno, c’è già chi parla di avviare una azione legale in autotutela. Staremo a vedere. La cosa assai grave è che la città continua ad essere sporca e che nelle periferie aumentano le discariche a cielo aperto, mentre il costo del servizio aumenta.

Chissà tutto ció a chi giova, forse un giorno anche questi nodi verranno al pettine e si potrà comprendere perché vi sia così tanto accanimento verso questo tipo di raccolta differenziata che non piace ai marsalesi.

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