Una “Biblioteca del Mare” presso il Distretto della Pesca, ospiterà anche un’anfora del periodo romano-imperiale

L’Assessore Purpura ha ritenuto di grande valore ed interesse, per la conservazione della memoria, la "Biblioteca del Mare" del Distretto della Pesca

Da sx Pennino_Tumbiolo_Purpura_TusaIl Distretto della Pesca di Mazara del Vallo ospiterà una biblioteca tematica sul mare, sulle attività marinare, sulla pesca, in naviglio e gli attrezzi, il pescato e la trasformazione dello stesso. E’ stata questa la novità illustrata da Giovanni Tumbiolo, Presidente del Distretto Produttivo della Pesca, all’Assessore regionale ai Beni Culturali ed all’identità Siciliana, prof. Antonio Purpura. L’occasione è stata fornita dalla visita dell’esponente del Governo regionale, accompagnato del Sovrintendente del Mare della Regione Siciliana, prof. Sebastiano Tusa, e del Dirigente regionale dell’Assessorato ai Beni Culturali, dott. Gaetano Pennino, alla sede del Distretto di Mazara del vallo .

Nel corso della visita si è parlato della prossima creazione all’interno della sede del Distretto di una “Biblioteca del Mare” nella quale sarà possibile consultare testi antichi e moderni relativi alla cultura del mare ed in materia di diritto della navigazione, di economia e di diritto internazionale del mare. La “Biblioteca del Mare” custodirà documenti e reperti per tutelare e conservare la memoria storica della marineria di Mazara del Vallo.  “Questa iniziativa –ha sottolineato l’Assessore Purpura- è di grande valore ed interesse e rappresenta un’importante attività di conservazione della memoria ed è naturale che questa sia stata progettata dal più grande Distretto del Mediterraneo. La “Biblioteca del Mare” si integra perfettamente con le attività del Distretto e nell’ambito dei suoi progetti innovativi inerenti alla Blue Economy”

L’occasione della visita è stata fornita dall’affidamento in custodia da parte della Sovrintendenza di un’antica anfora ritrovata in un vecchio magazzino, in fase di restauro, di proprietà della famiglia Tumbiolo. Il reperto era stato rinvenuto, prima degli anni ’60, nel corso di un’attività di pesca dai pescherecci di proprietà del nonno del presidente del Distretto Pesca, Giovanni Tumbiolo.  “L’affidamento presso la nuova e prestigiosa sede del Distretto e dell’Osservatorio di questa anfora che risale al III-IV sec. d.C, epoca romano-imperiale –ha dichiarato il prof. Tusa- è un giusto riconoscimento a chi si spende quotidianamente nel coniugare tradizione ed innovazione, storia, archeologia e ricerca”.  Sebastiano Tusa è stato uno dei fautori della Blue Economy, la filosofia produttiva che da anni viene propugnata dall’Osservatorio della Pesca del Mediterraneo che guarda alla salvaguardia e al restauro delle risorse e la loro utilizzazione responsabile nel Mediterraneo, in particolare nel Canale di Sicilia che è un grande “contenitore” di un ricco patrimonio archeologico e culturale sommerso da valorizzare.

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