Sequestrati i beni mobili e immobili della Tonnara di Scopello

Beni mobili e immobili della Tonnara di Scopello sotto sequestro e affidati ad un custode giudiziario. Il tribunale civile di Trapani ha emesso una sentenza riguardo al contenzioso sorto tra gli stessi proprietari della Tonnara ed ha deciso di avocare ad una professionista esterna tutte le attività interne alla stesso bene culturale. A confermare la notizia l’amministratore dei proprietari della Tonnara, Leo Odisseo. Un provvedimento che sostanzialmente quasi annunciato dal momento che la spaccatura interna ai proprietari della Tonnara era divenuta oramai insanabile. La maggioranza di essi avevano presentato un esposto contestando che loro non avevano mai autorizzato le due società che operano all’interno della Tonnara stessa ad effettuare alcun servizio. Invece queste due società hanno continuato sino ad oggi a svolgere i servizi storici, come le locazioni per matrimoni ed altri eventi, e anche la vendita di biglietti per l’ingresso.

Il custode a questo punto sarà chiamato a gestire i beni mobili e immobili ed anche i relativi servizi. “Non ho ancora alcuna notizia in merito ai provvedimenti eventuali che prenderà il custode giudiziario appena nominato – afferma Leo Odisseo, amministratore della Tonnara indicato dai proprietari nel febbraio scorso -. La cosa certa è che la sentenza è subito esecutiva”. Torna quindi la bufera sulla Tonnara e sulle sue attività interne, già fortemente contestata anche dai cittadini che vorrebbero l’ingresso gratuito per fare il bagno. Una lunga lotta avviata anche con il Comune che sembrava essersi risolta con una sorta di intesa tra le parti che prevedesse una serie di agevolazioni e attività a favore del territorio in cambio di una cessazione del contenzioso giudiziario. Contenzioso che, c’è da dire, al Tar ha dato ragione ai proprietari del bene.

Nella sentenza il tribunale amministrativo ha in sostanza sostenuto che la Tonnara è una proprietà privata e che quindi non esistono particelle catastali del demanio dello Stato, dunque la cosiddetta area pubblica. Con questo ricorso l’amministrazione comunale avrebbe voluto creare un accesso pubblico alla Tonnara, seppur regolamentato con un numero massimo di utenti per la salvaguardia della zona vincolata dalla Sovrintendenza, come disposto in un’apposita ordinanza da parte degli uffici comunali su input del primo cittadino. L’accordo tra Comune e Tonnara però non si è mai concretizzato e per questo oggi è pendente un ulteriore ricorso al Cga: “Gli interlocutori che avrebbero dovuto portare avanti questo accordo – sottolinea il sindaco Nicola Coppola – non hanno portato alla fine nulla. Motivo per cui il ricorso al Cga è stato regolarmente presentato”.

fonte: http://www.alpauno.com

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