Ragazza denuncia violenza sessuale. Il parroco: “Ti sballi e dovrei provare pietà?”

BOLOGNA. Le frasi su Facebook di don Lorenzo Guidotti: “Tesoro mi dispiace ma se ti ubriachi e ti allontani con un magrebino…”. Poi l’autodifesa: “Non volevo attaccare lei”. La diocesi: “Parole che non riflettono il nostro pensiero”

 “Tesoro mi dispiace ma 1) frequenti piazza Verdi (che è diventato il buco del cu*o di Bologna, e a tal  proposito Merola sempre sia lodato!) 2) Ti ubriachi da far schifo! Ma perché? 3) E dopo la cavolata di ubriacarti con chi ti allontani? Con un magrebino? Notoriamente, soprattutto in piazza Verdi, veri gentleman, tutti liberi professionisti, insegnanti, gente di cultura, per bene. Adesso capisci che oltre agli alcolici ti eri già bevuta tutta la tirata ideologica sull’accogliamoli tutti?”. A scrivere queste parole su Facebook – come riporta il sito di Radio Città del Capo –  è don Lorenzo Guidotti, parroco di San Domenico Savio, quartiere San Donato. In serata si è scusato con la ragazza, e anche la diocesi ha preso le distanze.

Il don è solito commentare sulla propria pagina tutto quello che succede in città, ha opinioni spesso sopra le righe e la cosa ha già scatenato frizioni con alcuni dei suoi parrocchiani. Stavolta il commenta riguarda un articolo online del 6 novembre scorso dal titolo “Stuprata in un vagone alla stazione di Bologna”. Il caso è quello di una minorenne che ha raccontato alla polizia di essere stata violentata da un magrebino conosciuto in piazza Verdi, dopo aver bevuto parecchio. I due sarebbero poi arrivati insieme in stazione, dove la minore sostiene di aver subìto la violenza. Si sarebbe svegliata seminuda e senza più la borsa.

Bologna, il prete si difende: “Mi spiace per la ragazza stuprata ma fermare lo sballo”

“Il mio non è un attacco alla ragazza, ci mancherebbe, ma un tentativo di far PENSARE gli altri ragazzi e i loro genitori… e, magari, anche chi amministra la cosa pubblica. Chissà forse proprio grazie alle PAROLE FORTI e a QUESTO ARTICOLO, il messaggio arriva a chi altrimenti non avrei mai raggiunto. Vogliamo aspettare la seconda vittima, la terza, la quarta, ecc? IO NO!”, scrive su Facebook per difendersi don Guidotti. “E così ho avuto anche io il mio quarto d’ora di notorietà (ne avrei fatto anche a meno perché non la cerco). Sapevo benissimo di usare parole forti… e ho cambiato il titolo più volte per attenuare i toni e immaginarmi di fare il commento all’articolo (io non scrivo su Fb quasi mai, mi limito a commentare gli articoli in rete cercando di ristabilire quella VERITÀ di cui generalmente si fa scempio) avendo davanti questa ragazza o immaginando che fosse della mia parrocchia (potrebbe esserlo). Di giovani come lei ne abbiamo tanti, soprattutto in questo quartiere. Non se ne può più di chi favorisce la (sub) CULTURA DELLO SBALLO, dell’alcool, della droga”.

I contenuti pubblicati nella pagina social non sono accessibili a tutti gli utenti. “Etiamsi omnes, ego non! Anche se tutti, io no”, la citazione evangelica scelta in apertura. Come foto del profilo, un Lego vestito da soldato crociato. “Se qualcuno pensasse di trasformare la Chiesa cattolica in una delle tante Ong… se qualcuno pensasse di traghettare la Chiesa di Roma verso Lutero (…) beh, non avrebbe proprio capito nulla!”, un altro messaggio nella sua home page.

Le parole di don Lorenzo Guidotti corrispondono “ad opinioni sue personali, che non riflettono in alcun modo il pensiero e la valutazione della Chiesa, che condanna ogni tipo di violenza”. Così l’arcidiocesi di Bologna, guidata da monsignor Matteo Zuppi, interviene sulle polemiche suscitate dal post del parroco. Nella stessa nota, viene riportata una dichiarazione di don Guidotti con cui si scusa con la ragazza che ha denunciato lo stupro.

 

 

fonte: http://bologna.repubblica.it

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