Il movimento politico Orgoglio Marsalese ritorna ad occuparsi dei problemi della città. Questa volta interviene sui gettoni di presenza dei consiglieri, sui costi non indifferenti del Consiglio Comunale e su una presunta riunione che – Orgoglio Marsalese – ritiene non dovuta, in quanto per fatti personali.
Ecco ritornare all’attenzione dell’opinione pubblica una vicenda poco gratificante avvenuta tempo addietro in consiglio comunale quando il consigliere Flavio Coppola e l’imprenditore Tommaso Giacalone diedero vita ad una irruenta discussione, fino al punto che sarebbero intervenuti i vigili urbani per riportare l’ordine in aula. Un fatto davvero increscioso a cui seguì, alcune settimane dopo, la richiesta del consigliere Coppola di affrontate tale tematica in una seduta di consiglio comunale a porte chiuse. Richiesta accolta ed espletata.
Quanto accaduto ha suscitato non poche polemiche ed incomprensioni che oggi sfociano in un documento politico con il quale il movimento politico Orgoglio Marsalese chiede risposte. Lo fa con un documento politico, a firma dell’ex consigliere comunale Pino Carnese, inviato al Sindaco, al Presidente del Consiglio Comunale, al Segretario Generale e agli organi d’ informazione.
Questo il documento pervenutoci in redazione:
“Partendo dalla considerazione che il c.c., massimo consesso civico, si riunisce per discutere e approvare gli atti di indirizzo di maggiore valenza politica e per vigilare sull’attività dell’amministrazione pubblica, ne è legittima conseguenza che l’attività dell’organismo venga retribuito in ragione dell’alto valore dei compiti che gli sono propri.
Ho avuto modo di apprendere che, recentemente, un consigliere comunale ha avuto un alterco verbale con un cittadino dopo la chiusura dei lavori di una seduta e che lo stesso consigliere abbia chiesto la convocazione di un c.c. a porte chiuse per discutere in merito all’accaduto e che tale seduta si sia svolta e per la stessa i consiglieri abbiano percepito regolare gettone di presenza.
Orbene, ritengo eticamente sconveniente che per discutere di questioni attinenti la sfera personale, i consiglieri non abbiano rinunciato al gettone di presenza, gravando già sul bilancio dell’ente (e dunque su noi cittadini) le spese per lo straordinario dei dipendenti, consumo di energia elettrica ecc.., ma chiedo alle ss.ll. Se, oltre che eticamente, l’accaduto sia legalmente accettabile, intendo dire se è possibile che una seduta di cc abbia luogo per finalità diverse da quelle istituzionali e che, per tali ipotesi, i consiglieri vengano retribuiti.
In verità, se così fosse, potremmo teoricamente assistere a consigli comunali durante i quali si discute del sesso degli angeli, senza che ciò possa essere negato.
Resto in attesa di un cortese riscontro.
Marsala , lì 15/11/2018
Per il Comitato Cittadino “ORGOGLIO MARSALESE “,
Pino Carnese”
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