Morti? No, godono ottima salute! Stanno solo protestando per il “troppo” stare bene!

Un passante ha così commentato: “Non per essere razzista, ma in Italia c’è tanta gente che sta molto peggio di loro e, la propria, povertà ed emarginazione la vivono con tanta dignità” Morti? No, godono ottima salute! Stanno solo protestando per il “troppo” stare bene. Stiamo solo ironizzando, ma, anche noi in un primo momento, […]

Un passante ha così commentato: “Non per essere razzista, ma in Italia c’è tanta gente che sta molto peggio di loro e, la propria, povertà ed emarginazione la vivono con tanta dignità”

proteste immigrati 2Morti? No, godono ottima salute! Stanno solo protestando per il “troppo” stare bene. Stiamo solo ironizzando, ma, anche noi in un primo momento, ci eravamo preoccupati quando in redazione giunge una telefonata di un cittadino: “Pronto… Hermes TV? Vi sono due extracomunitari morti al Motel Agip di Marsala”. Giunti sul posto, all’Hotel Acos, di extracomunitari, pardòn, migranti, ne abbiamo trovati a decine, tutti che inveivano contro le forze dell’ordine ed i sanitari del servizio 118. Due di loro erano stesi per terra. Sono due ragazzi nigeriani, giovanissimi, forse meno di 20 anni, fisici scolpiti (sicuramente non deperiti), giunti nel nostro Paese a bordo chissà di quale carretta del mare. E, l’Italia li ha accolti con le unità del progetto Marenostrum che hanno dato loro i primi soccorsi e affidati, dopo, ad una comunità per l’immigrazione che provvede a tutti i loro fabbisogni. Ma, loro non sono contenti! Lamentano il ritardo nel concedere loro i documenti che gli permetteranno di muoversi liberi nel Paese e di varcare la frontiera. Tutta colpa della burocrazia. Da qui la protesta che ha portato due di loro a buttarsi a terra per attirare l’attenzione dei presenti e dei media. La “pacifica” protesta al centro di immigrazione Acos di Marsala, iniziata questa mattina con grida, urla e spintoni, contro i gli addetti del centro prima e contro i soccorritori dopo.

proteste immigrati 3C’era tanta agitazione, si è avuta l’impressione che la situazione potesse degenerare da un momento all’altro, così sul posto sono giunti una quarantina di uomini, tra agenti del locale commissariato, militi della Compagnia dei Carabinieri della città e agenti della polizia municipale. Sul posto anche un’autoambulanza ed un medico. Un grosso schieramento per fronteggiare quella che in un primo momento era sembrata una “rivolta”. Le forze dell’ordine con il dialogo, la mediazione, e tanta buona volontà, hanno saputo riportare la calma. Solo i due nigeriani a terra hanno continuato con la loro patetica “sceneggiata” per ore, rifiutando persino l’assistenza medico-sanitari. Il personale dell’autoambulanza, per evitare che si scottassero al sole, ha cercato di provvedere con le coperte termiche; ma la cosa non è stata gradita. Hanno continuato ad inveire nella loro lingua contro tutti. Solo nel primo pomeriggio di oggi è ritornata la calma, dopo che li medico li ha visitati. Pare che godano entrambi di ottima salute, ma per precauzione, ne è stato disposto un ricovero. Un po’ di riposo e qualche sedativo non farà loro male. Indignazione e rabbia, è stata manifestata dai passanti per l’ingratitudine di questa gente che: giunge nel nostro Paese, viene accolta e “riverita” e poi si scaglia contro le istituzioni che si prendono cura di loro stessi. Inoltre la gente si chiedeva quanto ci costava, a noi italiani, questo becero teatrino. Il riferimento era all’ingente schieramento di forze dell’ordine che è stato sottratto ai compiti istituzionali per fare da badanti agli immigrati scontenti. Il problema è molto più grande, dell’ennesima sceneggiata portata in scena, oggi a Marsala. E compete al Governo trovare una giusta soluzione. Come si dice dalle nostre parti “priari e dari sunnu du cosi chi nun si ponnu fari”. Un passante ha così commentato: “Non per essere razzista, ma in Italia c’è tanta gente che sta molto peggio di loro e, la propria, povertà ed emarginazione la vivono con tanta dignità”. E, chi può dargli torto.

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Commenti

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    Rosario Giacalone 10 anni

    E se li mettessimo nei forni?

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