Monte Erice brucia, il sindaco: “Crocetta chieda scusa”

monte-erice_bruciaContinua ancora a bruciare Erice, anche se non c’è più il forte vento di scirocco che dalle 15 di ieri ha spinto fin sotto il borgo le fiamme che hanno avuto una origine dolosa. Da questa mattina sono ripresi i lanci d’acqua da parte dei canadair della protezione civile nazionale, mentre a terra diverse squadre di vigili del fuoco, assieme ai volontari, coordinati dalla protezione civile del comune, si sono dati da fare per le opere di bonifica e hanno spento i roghi.

Un duro comunicato contro le indicate inadempienze della Regione è stato indirizzato dal sindaco di Erice al governatore Crocetta. Tranchida non le ha mandate a dire e parla di “disastro annunciato”. “
Il Presidente della Regione venga ad Erice a chiedere scusa – prosegue – oltre che a prendere atto e fare il conto dei danni”. La Procura di Trapani ha aperto un fascicolo mentre Tranchida ha preannunciato la presentazione di una denuncia: “Indicheremo senza indugio le gravi responsabilità omissive poste in essere da più parti e a tutti i livelli. Sappia il presidente della Regione che la mancata messa in sicurezza ai fini antincendio nonché per mancata ottemperanza alle vigenti ordinanze sindacali in materia antincendio non rimarranno impunite”.

Tranchida attacca l’Azienda Foreste Demaniali: “Seppur allertata di queste settimane, non ha potuto provvedere per fare solamente un centimetro degli indispensabili viali parafuoco, al pari dell’Ispettorato Dipartimentale delle Foreste. Dov’erano gli agenti e il locale pronto intervento forestale? Chi li ha visti? In forze, dovevano essere in pre-allerta stante il preannunciato e violento scirocco che da parecchie ore soffiava”. Tranchida ringrazia invece coloro i quali hanno lavorato per “salvare” il centro storico: “Grazie all’associazione Humanitas, grazie ai Vigili del Fuoco Discontinui, grazie all’associazione SOS Valderice, grazie all’associazione il Soccorso, grazie a tutti i cittadini volontari e al personale comunale. Tutta questa gente ha permesso di contenere la furia del fuoco a terra e davanti alle fiamme, contribuendo anche a far evacuare in maniera precauzionale siti con presenza di abitanti, turisti e profughi minorenni extracomunitari”.

di Rino Giacalone

fonte: www.http://livesicilia.it/

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