Matteo Messina Denaro, sequestrati beni per 13 milioni

IL CONTATTO AL MINISTERO
Nell’estate 2014, Mimmo Scimonelli aveva un obiettivo ben preciso: accedere al fondo di garanzia del ministero dello Sviluppo economico, per ottenere da una banca un finanziamento di 700 mila euro. Per giorni, i poliziotti del Servizio centrale operativo e della squadra mobile di Palermo hanno pedinato e intercettato il manager prediletto di Messina Denaro mentre parlava con un funzionario del ministero di via Molise, presentatogli da un amico milanese. Dopo il caffè in centro, infatti, seguirono altri incontri in giro per la Capitale. Tutti finalizzati a sbloccare quel finanziamento. Che alla fine non dovrebbe essere arrivato, ma adesso che Scimonelli è in carcere gli investigatori stanno facendo tutte le verifiche. E anche di più.

Il gruppo di lavoro che dà la caccia all’imprendibile Messina Denaro sta scavando nella frenetica attività imprenditoriale e mafiosa di questo signore di 45 anni che ufficialmente era un brillante manager premiato al Vinitaly e un attivissimo consigliere nazionale della Democrazia Cristiana di Angelo Sandri (il nome di Scimonelli è ancora sul sito Internet del partito nonostante l’arresto risalga ormai ad agosto). Indagando a fondo, sono emersi pure i retroscena di un vecchio omicidio che sarebbe stato ordinato dall’imprenditore più accreditato nel cerchio magico del superlatitante. L’omicidio di un ladro che nel 2008 si era permesso di rubare in uno dei supermercati Despar.

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