Marsala, via Grotta del Toro: lo sport e il degrado; due facce della stessa medaglia
“Nino non aver paura di tirare un calcio di rigore….” canta Francesco De Gregori nel celebre brano “La leva calcistica della classe ’68”. In via Grotta del Toro, nell’immediata periferia di Marsala, si intrecciano i destini di tanti calciatori in erba con le carenze, le disfunzioni e il degrado urbano e sociale di una Città che non riesce più a splendere di luce propria.
Pallone sul dischetto e…via! Un bel goal a sfondare la rete, ma non solo quella della porta del campetto di calcio (ex F.C. Milan). I bravi e giovani atleti colorati che giocano e si divertono, nel loro pieno diritto, sullo sterrato di Via Grotta del Toro, imprimono ai loro tiri una forza che non è solo quella del calcio, ma è anche quella della vita che rincorrono, arrivando, ospiti della nostra accogliente città. E fin qui tutto bene. Il problema che sorge successivamente ai loro focosi tiri in porta è la conseguente deformazione estroflessa della rete metallica del muretto di cinta del campetto in cui sfogano i loro ardori giovanili.
Questa rete metallica, ormai sconquassata da migliaia di tiri in porta non andati a segno, è divenuta un grave pericolo per chi dovesse trovarsi nella necessità, e nell’ardire, di percorrere il marciapiedi attiguo al suddetto campo di calcio. Un marciapiedi, già strettissimo di suo, che non consente di evitare, ai pedoni, lo sfregio del viso o la perdita di un occhio, o il colpo della strega al collo per eccessivo piegamento, a meno che Tu non discenda dal marciapiedi stesso, ritrovandoti per strada, e rischiando così d’essere investito dalle auto che procedono verso di te e verso l’incrocio della Via Trapani. Di una morte bisogna pur morire, no? Anche di tetano se, semplicemente, ti graffi sul viso. E allora, vedi signore e signori che si destreggiano proteggendosi il viso con la copia dell’ultimo quotidiano, appena acquistato, o con la busta della spesa, o magari con il vassoio di freschi cannoli di “Pasquale”, sperando di non spalmarli per strada, prima di giungere a casa, giustificandosi poi con una vergogna di frottola.
Concedetemi l’ironia per una situazione quantomeno ridicola, oltre che pericolosa. Queste reti di recinzione del campetto di calcio di Via Grotta del Toro, sono talmente deformate, talmente sradicate dai loro naturali alloggiamenti sul muro; sono talmente puntute, graffianti, arrugginite, che percorrere il suddetto, indenni, è divenuto un concorso a premi.
Segnaliamo all’Amministrazione Comunale, questo “inconveniente” annoso (vivo nella suddetta Via Grotta del Toro, osservando il medesimo problema, da circa dieci anni) nella certezza che si giunga presto ad un ripristino che renda innocua questa rete metallica, e che, magari, si possa pensare ad istituire una “Squadra civica di bicycle-boy”, dando lavoro ai giovani, che perlustri la nostra città alla ricerca di simili, pericolose problematiche. O anche suggerire, direttamente agli Amministratori, di fare un giro largo a piedi, passeggiando per la città, e non solo al Cassaro.
Sal Giampino