L'”impotenza” della classe politica marsalese davanti alla nuova pista ciclabile

Marsala, la pista ciclabile si fa… “la realizzazione non può essere fermata – sostengono i consiglieri comunali Gabriele Di Pietra e Leo Orlando -. Essa fa parte di un progetto di 22 chilometri di strade strappate ai veicoli. Se venisse bloccata la realizzazione Marsala verrebbe declassata dai piani di finanziamento dell’Unione Europea” 

La pista ciclabile nel centro urbano di Marsala sta per diventare una realtà, piaccia o non piaccia. Promossa dalla precedente Amministrazione Comunale guidata da Alberto Di Girolamo, questa opera ha suscitato opinioni contrastanti tra i cittadini, scatenando un acceso dibattito politico e accese polemiche sulla popolarità dei social media, l’agorà moderna dei nostri tempi. Gli oppositori, che rappresentano una buona parte della popolazione, vedono la realizzazione di questa infrastruttura pubblica come un cambiamento che stravolgerà la viabilità e le aree di parcheggio a Marsala. Lanciano accuse contro tutti coloro che ricoprono o hanno ricoperto un ruolo nella politica cittadina. In particolare, il sindaco Massimo Grillo e i suoi assessori vengono presi di mira, senza comprendere che l’opera è stata voluta e continua ad essere sostenuta dalla precedente amministrazione. Alcuni chiedono le dimissioni dei pubblici amministratori, l’azzeramento e nuove elezioni… ma l’arrivo di un Commissario Straordinario non fermerebbe la realizzazione dell’opera.

 

D’altra parte, i sostenitori della pista ciclabile, sebbene in minoranza, si fanno avanti per dimostrare l’utilità di questa infrastruttura a Marsala. Secondo loro, la pista ciclabile è una sorta di “panacea” che risolverà molti dei problemi che affliggono la popolazione, come l’eco sostenibilità ambientale, la riduzione del traffico nelle stradine, un miglioramento delle condizioni di salute dei cittadini, l’incremento del turismo, e così via. Questi sostenitori credono che, con la pista ciclabile, la circolazione delle automobili verrà eliminata e i cittadini di Marsala si trasformeranno da un giorno all’altro in appassionati ciclisti, sostenitori dell’economia verde. Questa prospettiva sembra impensabile in una città in cui la cultura della bicicletta come mezzo di trasporto è praticamente inesistente. L’uso della bicicletta come mezzo di trasporto non ha mai attecchito in una città che si estende su 15 chilometri in tre direzioni (Trapani, Salemi e Mazara) e che ha un servizio di trasporto pubblico scadente, a differenza dell’automobile che è l’unico mezzo in grado di muovere la gente da un capo all’altro della Città.

 

Le divergenze comunque fermeranno la realizzazione di questa opera pubblica: circa 8 chilometri di pista ciclabile sono attualmente in costruzione tra il Villaggio Popolare di Sappusi e il Porticciolo Turistico. Questa iniziativa fa parte di un piano molto più ampio promosso dall’allora sindaco Alberto Di Girolamo con Agenda Urbana, uno strumento di programmazione europea (Po Fesr 2014-2020) che prevede anche la realizzazione di altre opere pubbliche nella città. Il tratto urbano in costruzione è il secondo stralcio di quattro in programma. Il primo, seppur criticato e contestato, è stato realizzato tra “Villa Genna” e “Mamma Caura”. L’allora amministrazione Comunale per accedere a maggiori finanziamenti ha “sacrificato” 22 chilometri della rete viaria di Marsala al restringimento della sede stradale per ospitare un circuito ciclabile tra “Mamma Caura” e “Lido Signorino”, una sorta di coast to coast (dal versante nord a quello sud).

I consiglieri comunali Gabriele Di Pietra e Leo Orlando del gruppo consiliare “Civicamente Marsala” sostengono che bloccare l’opera in costruzione significherebbe interrompere l’arrivo di ulteriori fondi dall’Unione Europea. Nonostante le difficoltà che comporterà per la circolazione veicolare, come il restringimento delle strade, la riduzione dei posti auto e i tratti a senso unico, l’opera deve procedere per il bene della città. Il gruppo consiliare sta lavorando per individuare miglioramenti che rendano la pista ciclabile meno invasiva nel centro città. Il gruppo consiliare “Civicamente Marsala” rappresentato dai consiglieri Di Pietra ed Orlando sostiene che è importante trovare soluzioni per recuperare i circa 300 posti auto persi ed hanno suggerito diverse proposte, come l’implementazione di parcheggi nella zona del salato mediante l’utilizzo di terreni adiacenti non pavimentati, la realizzazione di un nuovo piano sopraelevato nel parcheggio di via Giulio Anca Omodei e la delimitazione delle aree di sosta in Piazza del Popolo. Inoltre, è stata proposta la firma di una convenzione con l’Assessorato regionale e la Soprintendenza ai beni culturali per utilizzare aree libere di loro pertinenza adiacenti i Teatro Impero e Baglio Anselmi, nonchè l’acquisizione comunale di una vasta area che si affaccia sulla via del Fante. I fondi necessari per la trasformazione delle aree in parcheggi regolamentati potrebbero essere ottenuti attraverso un mutuo a media durata, finanziato dal provento dei ticket sosta. I due consiglieri comunali evidenziano che la loro proposta non è finalizzata ad aumentare le entrate del comune estendendo le aree a strisce blu, bensì favorire la sosta con tariffe modiche, “simboliche” su aree pubbliche “sicure”, delimitate, dotate di barriere di ingresso e uscita e ben videosorvegliate, in modo da scongiurare la presenza di parcheggiatori abusivi, il verificarsi di furti e atti di vandalismo.

 

Siamo di fronte a una tematica che sicuramente continuerà a suscitare discussioni accese nella città: la realizzazione di una pista ciclabile, ottenuta attraverso il restringimento delle strade, che inevitabilmente rallenterà ulteriormente il già congestionato traffico cittadino. I progettisti sembrano non aver tenuto conto delle lunghe code e dei chilometrici ingorghi che si formeranno durante le ore di punta, in particolare durante gli orari di ingresso e uscita delle scuole, con migliaia di veicoli in transito, inclusi mezzi pesanti, autobus e pullman turistici. Non possiamo ignorare le possibili complicazioni che potrebbero sorgere se si verificassero contemporaneamente situazioni di emergenza che richiedono l’intervento delle forze di pubblica sicurezza, dei vigili del fuoco o del servizio di pronto intervento medico.

 

“La pista ciclabile, malgrado i “buoni propositi” con cui era stata concepita dalla precedente Amministrazione Comunale, è sicuramente “colpevole” di non aver partecipato a tali scelte alla cittadinanza, purtroppo comporterà non poche difficoltà nella circolazione veicolare e stravolgerà usi e abitudini degli abitanti. Sta ai consiglieri comunali – dicono i rappresentanti del gruppo consiliare Civicamente Marsala – trovare delle modifiche e sollecitarne la realizzazione in fase d’opera, ove possibile, o programmare interventi realizzabili con il prossimo Piano Triennale delle Opere Pubbliche, affinché gli svantaggi possano essere colmati dai benefici. In Commissione Lavori pubblici aperta ai capigruppo consiliari, dopo aver ascoltato il progettista dell’opera, i responsabili del Cup e della Polizia Municipale hanno sollevato le loro perplessità e proposto delle soluzioni compatibili con le varianti che potrebbero essere apportate in corso d’opera. In attesa che gli organi competenti valutino ed accertino la fattibilità delle “migliorie”, hanno chiesto la sospensione momentanea dei lavori nelle strade interessate alle modifiche (Viale Isonzo, via Scipione l’Africano e via Noto).”

 

In conclusione, è innegabile che la questione della pista ciclabile sarà oggetto di discussioni prolungate in città. I cambiamenti possono risultare difficili da accettare, ma le polemiche effimere non portano a nulla. Piaccia o non piaccia, la cittadinanza dovrà abituarsi alla pista ciclabile, mettendosi in sella e sperimentando i benefici di una città più sostenibile e attenta all’ambiente. È ora di pedalare verso un futuro migliore.

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