Marsala, “lotta senza frontiere” per la presidenza del Consiglio Comunale

palazzo-VII-aprile-consiglio-comunale-Piazza-Loggia-Marsala-sala-delle-lapidi-www.marsalanews.itL’atteso insediamento del Consiglio Comunale è stato preceduto da 15 giorni infuocati di politica. Troppi aspiranti per la prima poltrona di Sala delle lapidi rendono il clima politico instabile. Ecco i pretendenti: Enzo Sturiano e Oreste Alagna, il primo del PD e l’altro del PSI, entrambi sostenuti da due “padrini politici” di tutto rispetto, niente di meno che Deputati Questori all’Ars, rispettivamente Paolo Ruggirello (PD) e Nino Oddo (PSI). L’unico problema è che nessuno dei due sembra piacere più di tanto e si rilancia con Antonio Vinci per il PD e Michele Gandolfo del PSI. Scelte secondarie, magari di comodo, ma alquanto accreditate dentro i rispettivi partiti. Vinci ha “l’handicap” di non essere ben visto dal sindaco per alterne vicende legate a quando era vice sindaco nella giunta dell’Adamo. Gandolfo invece, potrebbe essere, la novità per salvare “capra e cavoli”; al suo attivo vanta di essere stato molto più presente e attivo nella precedente legislatura, rispetto ad Oreste Alagna. E se fosse posto alla Presidenza al posto di Oreste Alagna, Nino Oddo non avrebbe molto da ridire. Del resto Oreste Alagna ha di già la moglie in giunta a Trapani. Enzo Sturiano, invece, da “volpone” della politica sta cercando di fare breccia nei “delusi” del centro sinistra e negli “smaniosi” del centro destra; tant’è che sta cercando consensi per la sua elezione a Presidente a “dritta e a manca”.

Spuntano infine, tanto per tagliare la testa al toro, altre due candidature alternative, quella di Alfonso Marrone di Una Voce per Marsala e Arturo Galfano per Cambiamo Marsala. Entrambi sono consiglieri comunali uscenti, riconfermati, eletti nella coalizione di liste che sostenevano il sindaco Alberto Di Girolmo. Galfano conta su “vecchie  amicizie” in consiglio comunale con i quali faceva parte dello stesso gruoppo; mentre Marrone rivendica la Presidenza perchè nulla sarebbe stato dato alla forza politica che lo rappresenta. E in politica si sa…. i conti, primo o dopo, devono sempre quadrare.

Ricapitolando Marsala ha ben sei aspiranti per la più prestigiosa poltrona di Palazzo VII Aprile, ma sarà affidata con il bilancino di precisione, perchè in questo momento basta poco per creare danni irreparabili. Per tutta la sera di oggi si alterneranno incontri, riunioni e vertici nel tentativo di far quadrare il cerchio ed evitare la brutta figura ad avvio legislatura, soprattutto per la coalizione di maggioranza ed il PD in modo particolare che conta 8 consiglieri su 30 a cui si può ben capire confluiranno anche i 3 dei Democratici per Marsala.

Il Centro destra, seppure ha tenuto diversi incontri, ed in suoi esponenti sono stati avvicinati dai papabili Presidenti non ha ancora preso una decisione, se non quella di non votare nessun nominativo della maggioranza.

Il Movimento 5 Stelle ha messo per iscritto che non partecipava a nessun incontro e che, pertanto, non avrebbe votato per nessuno. La situazione politica più calda si registra in Forza Italia dove si continua a combattere ancora la guerra del dopo Enzo Domingo; ma anche quest’ultimo ha ben poco da cantare vittoria dopo i magri consensi ottenuti. Forza Italia è spaccato in tre tronconi, tant’è che il partito ha partecipato alle ultime elezioni mascherato dal nome “Forza Marsala”, perchè pare che il nome del partito e del suo leader storico in provincia di Trapani, senatore Tonino D’Alì non erano graditi dal candidato Massimo Grillo. Il magro “bottino”, due consigliere eletti in Forza Marsala vengono reclamati da più parti come vittorie personali di leader o aspiranti tali. E pensare che entrambe, Nicoletta Ferrantelli e Rosanna Genna hanno una storia politica diversa e certamente non  vicina più di tanto a Forza Italia. La disputa, alla fine, la vince il senatore D’Alì che, malgrado accusato di aver adottato un atteggiamento da “padre padrone” è stato premiato dal partito con la nomina a vice capo gruppo dei senatori di Forza Italia al Senato. Come a dire… “e qua comando io”.

Si prospetta quindi una seduta di consiglio comunale molto tesa che potrebbe anche degenerare in scontri politici più o meno velati tra i partiti, ma anche tra i componenti dello stesso partito. A nostro modesto avviso, salvo il “miracolo” dell’ultimo momento il Presidente del Consiglio Comunale, domani non si farà

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