In agitazione a Marsala autisti e assistenti scuolabus che lavoravano attraverso Marsala Schola
In agitazione a Marsala autisti e assistenti scuolabus a causa del ritiro anticipato della Cooperativa “Dimensione Uomo 2000” di Alcamo che ha rinunciato a due anni di servizio già appaltato. Una sorta di ripicca nei confronti del proprio personale che nei mesi scorsi aveva avviato una vertenza sindacale per avere garantita la paga sindacale anche nei mesi non scolastici, giugno-settembre. Rivendicata dai lavoratori perchè – a loro dire – il Comune di Marsala avrebbe pagato lo stesso questi emolumenti che finivano invece nelle casse della Cooperativa. L’amministrazione di Dimensione Uomo 2000, invece, sosterrebbe che il provento dell’appalto era divenuto antieconomico a seguito di una legge emanata dal Governo Renzi che li tassava del 5%. Da qui la decisione di chiedere la recessione del contratto di appalto anticipatamente a partire dall’inizio di questo anno scolastico, pare che la legge lo permetta.
Sta all’Ente Marsala Schola ed ai sindacati stabilire se la cooperativa poteva lavarsene le mani e creare un forte disservizio nei confronti degli alunni delle scuole dell’obbligo e, indirettamente, un danno economico dai dipendenti che hanno perso due anni di lavoro. L’Amministrazione di Marsala Schola, l’azienda che gestisce i servizi scolastici della città lilybetana ha bandito una nuova trattativa privata invitando ditte del settore alle stesse condizioni del precedente bando. «Con qualche settimana di ritardo ma il servizio scuolabus per gli alunni della scuola dell’obbligo partirà nonostante la gara d’appalto deserta». È quanto assicura il direttore dell’Istituzione «Marsala Schola», Nicola Fiocca, che aveva predisposto tutti gli atti perché il servizio partisse con la riapertura delle scuole con il nuovo anno scolastico. E invece la “sorpresa” della gara d’appalto andata deserta anche se con una base d’asta di 437.857,91 euro, di cui 3.473,91 non soggetti a ribasso in quanto oneri sulla sicurezza, fissata per lo scorso 10 settembre e della durata trimestrale dal 22 settembre al 23 dicembre del 2014. Nessuno si presenta.
Ed ecco che a 10 giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico il servizio scuolabus, malgrado venga espletato con mezzi di proprietà comunale, non può essere svolto perchè manca la ditta per la gestione. Un vero paradosso che mette in serie difficoltà gli alunni delle scuole dell’obbligo, soprattutto quanti vivono in periferia, ma anche e soprattutto mette in difficoltà i budget familiari delle famiglie meno ambienti che non hanno i necessari mezzi per accompagnare i propri figli a scuola. L’ultima trovata dell’Amministrazione comunale è quella di dare un bonus economico agli aventi diritto, da girare nelle agenzie di noleggio mezzi con conducente.
Una cosa appare certa: la scuola marsalese, in una città-territorio come Marsala, non può fare a meno del servizio scuolabus e lo stesso dirigente di «Marsala Schola», d’intesa con il commissario straordinario Giovanni Bologna, sembra avere trovato la “soluzione alternativa” per fare partire il servizio. «È, al momento – dice il direttore Nicola Fiocca – l’unica soluzione possibile. Consiste nella consegna di un “voucher” ai genitori degli alunni che utilizzano lo scuolabus perché, attraverso le cooperative o le aziende che operano nel settore trasporti possano svolgere il servizio. In pratica mettiamo in atto, vista la situazione che si è venuta a creare, lo stesso sistema che viene adottato per i “buoni libro” che, consegnati alle famiglie, possono essere utilizzati in qualsiasi libreria»
Una situazione tampone che aggrada le agenzie, cooperative ed aziende del settore, ma che lascia tanti scontenti, soprattutto gli autisti e gli assistenti scuolabus della graduatoria comunale. Questi stamattina sono scesi in stato di agitazione ed hanno occupato l’atrio del Comune di Marsala. Resteranno li fino a quando il Commissario Straordinario Giovanni Bologna non interverrà presso i vertici di Marsala Schola per trovare una soluzione. Quella del bonus economico, secondo i manifestanti, non è una strada percorribile, perchè – a loro dire – sarebbe illegale oltre che dispendioso. Lo stato di agitazione è stato indetto ad in oltranza per cui sono intenzionati a stazionare nell’atrio del Palazzo dei Pubblici Uffici fino a quando non si troverà una soluzione che li possa far ritornare a lavorare.
La migliore ipotesi sarebbe quella di indire subito una nuova gara e nel frattempo magari impiegare i “voucher” comunali per alleviare i disagi alle famiglie. Sull’argomento come è noto c’è una divisione netta tra le organizzazioni sindacali: da una parte Cgil, Cisl, Uil e Dicap Funzione Pubblica con i rispettivi segretari provinciali Enzo Milazzo, Rosario Genco, Giorgio Macaddino e Donato Giglio; dall’altra il Sinalp di Ignazio Parrinello. I due schieramenti sono in una situazione di scontro proprio per le ore di servizio del personale che per i sindacati dovranno essere ridotte (come lo scorso anno) per consentire l’assunzione di quei dipendenti che avrebbero rischiato di non essere assunti alla luce della “spending review”, mentre per il Sinalp bisognerebbe attribuire 30 ore settimanali agli autisti e 24 ore agli assistenti per permettere al servizio il “salto di qualità”.
In tutto questo marasma vi sono 28 autobus fermi, oltre 600 bambini privati di un servizio essenziale e 70 dipendenti che rischiano di perdere il proprio posto di lavoro. La situazione non è di facile soluzione.