In 4 rubano in un cantiere della Scuola Pagoto e vengono arrestati

Continua a dare frutti positivi l’attività di controllo del territorio da parte dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Trapani. La costante attività di pattugliamento della Squadra Volante ha consentito di trarre in arresto in flagranza di reato per furto aggravato in concorso quattro trapanesi: Emanuele Burgarella e Giovanni Minnì, entrambi di 21 anni, Salvatore Minnì di 31 anni ed un minorenne P.S., classe 2001. I tre adulti, con diversi precedenti di polizia in materia di reati specifici contro il patrimonio devono risponder, oltre al furto in concorso, aggravato dalla violenza sulle cose e dall’aver fatto partecipare alla commissione del delitto un minore degli anni 18.

Domenica scorsa, nel cuore della notte, i predetti, in concorso tra di loro, si sono introdotti all’interno dell’Istituto Comprensivo statale “G. Pagoto”, ubicato ad Erice Casa Santa, mentre gli agenti della Squadra Volante, erano impegnati in un servizio di controllo del territorio poco distante dal plesso scolastico. Allertati dalla Sala Operativa della Questura, i poliziotti raggiungevano il sito in questione, nei cui pressi intercettavano quattro giovani appiedati, tra cui uno teneva tra le braccia dei cavi elettrici, destinati al recupero del rame, mentre gli altri tre trascinavano un grosso macchinario edile per tagliare il ferro. Gli stessi alla vista degli operatori di Polizia, abbandonavano il suddetto materiale e si davano a precipitosa fuga, ma venivano rincorsi senza mai esser persi di vista e definitivamente bloccati immediatamente dopo.
Venivano, quindi, tutti identificati e sottoposti a perquisizione personale.

In relazione, invece, all’origine del materiale trafugato si accertava che questo, di proprietà di un’impresa edile, proveniva dal cantiere presente all’interno dell’area recintata ed adibita a cortile esterno della suddetta scuola. A conferma di ciò, infatti, nei pressi del cancello dell’istituto Pagoto veniva rinvenuta una catena in ferro munita di catenaccio di sicurezza con una parte della stessa divelta e spezzata, nonostante, come accertato, la sera precedente fosse stata lasciata integra in ogni sua parte. Inoltre, il particolare che faceva intuire ai poliziotti l’indubbia provenienza della refurtiva era dato dal fatto che dal cantiere, passando per una strada sterrata, sino al punto esatto in cui i predetti giovani erano stati colti, si notavano chiaramente i segni di trascinamento della grossa cesoia tagliaferro.

Pertanto, alla luce delle prove evidenti, i tre maggiorenni venivano tratti in arresto e condotti nelle camere di sicurezza della locale Questura, mentre il minorenne veniva riconsegnato ai genitori, dopo essere stato segnalato alla competente Procura dei Minori di Palermo, in stato di libertà. Ad esito dell’Udienza, tenutasi nella mattinata del 2 ottobre c.a. è stato convalidato l’arresto operato dal personale della Squadra Volante e, stante la pericolosità sociale riconosciuta in capo ai tre, è stata applicata nei loro confronti la misura cautelare degli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni.

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