Estate alle porte, forse si ritornerà al mare, ma con quali limitazioni

Alla vigilia della stagione estiva 2020 c’è tanta incertezza e confusione sul ritorno al mare con “prudenza”, ma non sarà la classica estate italiana.

Un’estate piena di “Incertezza”, non sono ancora chiare le modalità di gestione delle spiagge e dei servizi turistici, mentre si ipotizzano fantascientifiche misure di prevenzione. dal Governo Nazionale non arrivano indicazioni certe, da quello Regionale (in Sicilia) è stata data l’opportunità ai gestori di lido balneari a preparare gli impianti, ma con “Prudenza”, per non vanificare i risultati raggiunti in questi mesi dalle azioni di contenimento e contrasto della pandemia di Covid-19.

“Quest’estate non staremo al balcone e la bellezza dell’Italia non rimarrà in quarantena. Potremo andare al mare, in montagna, godere delle nostre città. E sarebbe bello che gli italiani trascorressero le ferie in Italia, anche se lo faremo in modo diverso, con regole e cautele”. Lo aveva anticipato il ministro Dario Franceschini in un’informativa alla Camera il 7 maggio scorso e ora il presidente del Consiglio Giuseppe Conte lo conferma in un’intervista al Corriere della Sera: quest’estate gli italiani potranno andare in vacanza. Gli operatori del turismo, già duramente colpiti da questi mesi di lockdown, scalpitano per ripartire e lamentano l’assenza di direttive precise da parte del governo sulle misure di sicurezza da adottare ma dal premier arriva un invito alla prudenza: “Attendiamo l’evoluzione del quadro epidemiologico per fornire indicazioni precise su date e programmazione”, ha detto Conte.

La Sicilia si sta organizzando ed anticipa i recenti orientamenti del Governo Conte. L’ordinanza firmata dal presidente della Regione Nello Musumeci, in vigore dalla mezzanotte del 18 aprile, dà la possibilità ai titolari degli stabilimenti balneari di cominciare a preparare la stagione estiva sistemando le cabine e pulendo gli arenili. E’ consentita l’attività di manutenzione, montaggio e allestimento degli stabilimenti balneari, nonché la pulizia della spiaggia di pertinenza. L’impresa esecutrice è tenuta a garantire nelle aree di cantiere il rispetto delle normative di settore, il distanziamento sociale e ogni altra misura finalizzata alla tutela dal contagio, avendo cura di interdire l’accesso ai non addetti ai lavori.

L’estate 2020 si prospetta come una delle più complicate della storia recente a causa dell’emergenza coronavirus. Tuttavia, l’intenzione dichiarata del governo è quella di non impedire le vacanze degli italiani, anche e soprattutto per aiutare il comparto turistico.

Allo stato attuale delle cose, infatti, il dato che emerge è che le vacanze si faranno, ma come è facile immaginare, saranno molto diverse da quelle che eravamo abituati a fare. Sulle spiagge, infatti, dovranno essere garantite le distanze minime tra gli ombrelloni degli stabilimenti balneari. Il distanziamento sociale, infatti, dovrà essere garantito anche in spiaggia, per questo potrebbero essere valutate fasce orarie per scaglionare gli ingressi alla spiaggia.

Molti gestori sono quindi pronti ad aprire i loro stabilimenti ma solo se sarà possibile garantire la sicurezza per i loro fruitori e dipendenti, cosa ancora non facile. Altri, una grossa parte, attende il nuovo decreto che dovrebbe stabilire le norme per gestori, dipendenti e utenti dei lidi balneari, prima di acculumulare altre spese. Entrambi le correnti di pensiero dei gestori mirano a salvare centinaia di aziende e migliaia di posti di lavoro che gravitano attorno al settore turistico.

Sul loro destino pesano tanto le difficoltà di gestione, infatti, al mare e la spiaggia molti italiani potrebbero preferire altre soluzioni. Le ricerche di ville e casali con piscina, magari da prendere in affitto con amici fidati, stanno facendo registrare un boom di click. Altri, invece, potrebbero puntare su strutture alberghiere dotate, oltre che di piscina, magari anche di centri benessere in grado di garantire la massima sicurezza. Saranno vacanze insolite quelle dell’estate 2020, ormai lo sappiamo. Di convivenza con il Coronavirus innanzitutto. Si tenderà a privilegiare il turismo di prossimità, sia per riscoprire (e sostenere) l’Italia, sia perché i lunghi spostamenti potrebbero essere complicati. E la parola d’ordine continuerà con ogni probabilità ad essere distanziamento.

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