Coronavirus, obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto

Tolleranza zero, da domani è obbligo in Sicilia indossare la mascherina, nei locali pubblici e privati, anche all’aperto, quando non si puó garantire il distanziamento sociale.

Ritorna l’incubo della mascherina in Sicilia per evitare che il diffondersi del coronavirus possa far ripiombare l’isola nel lockdown, alias la chiusura forzata di ogni attività con l’obbligo di non uscire da casa tranne per motivate esigenze. Significa che dove non si riesce a mantenere la distanza di sicurezza (che sia una piazza, una strada, un lido, un locale all’aperto, una barca), si dovrebbe indossare il dispositivo di protezione individuale (la mascherina o la visiera).

Le nuove misure restrittive del  Presidente della Regione Sicilia stanno facendo discutere. Tra rabbia e sconcerto cresce, intanto, il malumore dei siciliani che si trovano a sopportare una nuova ordinanza a causa del crescere del numero dei contagiati. La Sicilia ha superato la Lombardia grazie l’arrivo di una ottantina di immigrati positivi ed una decina di turisti rientrati da zone cosiddette calde (Grecia, Spagna, Malta).

Come spesso accade per colpa degli altri le conseguenze vengono pagate da tutti, indistintamente: “C’è la necessità di portare obbligatoriamente la mascherina”. Lo ha detto ieri il presidente della Regione, Nello Musumeci illustrando l’ultima ordinanza che dispone misure più restrittive nel contrasto al coronavirus e anche più rigide misure di controllo sanitario su quanti rientrano da Malta, Spagna e Grecia.

Misure, forse eccessive, ma sicuramente in ritardo. La guardia non va mai abbassata davanti al nemico, specialmente quando è subdolo e invisibile come il Covid-19. La Sicilia avrebbe fatto meglio ad imporsi per impedire i continui sbarchi di migrandi o peggio ancora il loro allontanamento ingiustificato con le fughe dai Centri di accoglienza, ove si trovavano magari in quarantena. Infine aprire l’isola a chiunque, senza alcun controllo, era inevitabile che il virus seguisse i vacanzieri. Ora Musumeci impone nuove misure restrittive, ma come disse Giulio Cesare: “alea iacta est“, ovvero “il dado è tratto”. 

«Ai siciliani – ha detto il governatore in un intervento al Tgr – continuiamo a fare appello al loro senso di responsabilità. Non siamo ancora in una fase disperata ma non dobbiamo arrivarci». Il rischio di un altro lockdown è dietro l’angolo, un pericolo che tutti in Sicilia vorrebbero evitare per le disastrose conseguenze che potrebbe avere.

Da qui il pugno duro e la fermezza del presidente della Regione Nello Musumeci – scrive il sito www.younipa.it -. Prima per spegnere l’allarme causato da quanti sbarcano o arrivano con tutti i mezzi di trasporto in Sicilia e in particolar modo da Spagna, Malta e Grecia. Poi per evitare di vedere ancora feste con centinaia di persone senza protezione. E infatti nell’ordinanza si ribadisce l’obbligo dell’uso della mascherina “in luoghi pubblici e privati, anche all’aperto, quando non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza interpersonale”.

Il governatore – riporta il sito https://www.younipa.it/ – ha detto che: “C’è la necessità adesso di indossare obbligatoriamente la mascherina, anche negli ambienti esterni, se non si ha la certezza di potere mantenere la distanza di un metro dall’interlocutore, a meno che non si tratti un convivente”.

Praticamente ritorna a tutti gli effetti l’obbligo di indossare la mascherina ovunque non si riesce a mantenere la distanza di sicurezza, che sia una piazza, una strada, un lido, un locale all’aperto, una barca, ecc.). Quindi bisognerebbe indossare il dispositivo di protezione individuale quando non si riesce a garantire un metro e mezzo di distanza dagli altri.

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