un team di ricercatori koreani alle Saline di Trapani per preparare il materiale di una mostra a Seul

I ricercatori koreani sono stati guidati dallo staff del WWF Italia, dai salinari stessi e dal personale della Sosalt

koreani-ricercatori-universitari-sale-saline-trapani-marsalaUn team di ricercatori del “The National Folk Museum of Korea” di Seul  hanno scelto le saline di Trapani e Marsala per un accurato studio artistico in vista della mostra “”Salt of the World”. I koreani sono stati graditi ospiti del WWF che opera presso la riserva naturale delle saline di Nubia, alle porte di Trapani.
Il gruppo, guidato dal Mr Kang responsabile della divisione ricerche del museo, ha condotto uno studio sulle saline del trapanese nell’ambito di una ricerca universitaria a livello internazionale. Il materiale raccolto sarà esposto alla mostra “”Salt of the World” che rimarrà allestita tra la fine del 2014 ed il 2016, presso il museo nazionale di Seul, nella splendida cornice dello storico Palazzo Reale.

I ricercatori nel corso di due intense giornate hanno incontrato diversi salinari, fatto migliaia di foto, diverse centinaia di misurazioni di attrezzi e strumenti come il tipico “paluneddu”, “u palu pì rumpiri”, la “tagghia” e le carriole in legno; alcuni dei quali sono stati donati al museo per l’esposizione. Una lunga intervista è stata realizzata ascoltando i racconti del signor Gucciardo che possiamo oggi definire la memoria storica di questo territorio. La visita ha compreso oltre alle antiche saline all’interno della Riserva naturale, il percorso industriale all’azienda Sosalt, il Museo del sale e la salina Ettore Infersa di Marsala. I ricercatori koreani sono stati guidati dallo staff del WWF Italia, dai salinari stessi e dal personale della Sosalt.

Il team di ricercatori del “The National Folk Museum of Korea” di Seul hanno lasciato le saline di Trapani e Marsala soddisfatti dell’accoglienza, ma soprattutto per il materiale raccolto. Il loro viaggio prosegue, faranno tappa alle miniere di sale di Germania e Polonia, per concludere con le saline francesi delle Camargue e della Normandia.

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