Rifiuti, costi di smaltimento alle stelle, un vero sallasso per i contribuenti

L’insostenibile aumento dei costi di smaltimento dei rifiuti in Sicilia impone scelte forti, determinate e coraggiose

L’immondizia é il grande business del secolo. Il settore dello smaltimento non segue più le logiche del mercato libero essendo divenute poche e non più capienti le discariche autorizzate. E quando sono tanti, esattamente 391 Comuni in Sicilia, a chiedere lo smaltimento dei rifiuti e poche le discariche autorizzate il prezzo inevitabilmente é in costante crescita.

In questi giorni il conferimento dell’indifferenziato ha raggiunto il costo di 334 euro a tonnellata, praticamente 33,4 centesimi chilo. Una vera assurdità se si considera che le quotazioni sono in costante aumento a cui si aggiungono i costi di carburante per il conferimento nelle discariche. Lo smaltimento della frazione indifferenziata é un vero “massacro finanziario” per le casse dei Comuni e per il portafoglio del cittadino contribuente.

“Quella dei rifiuti è una situazione ormai insostenibile in Sicilia a cui la Regione deve in ogni modo porre un immediato rimedio – sostiene il deputato regionale Giuseppe Laccoto nell’annunciare una interrogazione parlamentare”.

Gli impianti presenti in Regione sono pochi e decisamente insufficienti. Le conseguenze? Costi di gestione alle stelle, inefficienze e inquinamento determinato dal continuo trasporto dei rifiuti. Tutto in barba alla circular economy.

La Sicilia, sul fronte dei rifiuti, paga lo scotto di non aver mai impiantato inceneritori e termovalorizzatori per il trattamento dei rifiuti indifferenziati ed impianti per la produzione e di biometano dallo smaltimento dell’organico. Le discariche i  Sicilia non smaltisco i rifiuti conferiti ma li conservano sotto qualche metro di terra.

In Sicilia scarseggiano le discariche per l’indifferenziato e gli impianti per il conferimento dell’umido e si devono fare i conti con costi altissimi di smaltimento che sono diventati un salasso per i comuni e per i cittadini che pagano il servizio. I sindaci combattono la battaglia quotidiana per l’affermazione della raccolta differenziata, per abbassare tariffe e costi me per rendere virtuosi i propri comuni e poi arrivano queste batoste che vanificano sacrifici e virtuosismi.

Dei 40 efficienti termovalorizzatori presenti sul suolo italiano nessuno é stato realizzato in Sicilia. Da decenni si attende un pian?o regionale per la gestione dei rifiuti prodotti sull’Isola diventino una risorsa e non più una palla al piede per l’economia. Nel piano nazionale erano previsti 2 termovalorizzatori ma non sono stati ma realizzati. Colpa della Politica? In parte. Sicuramente complici lo sono certi politici che sposando logiche ambientali si sono resi involontariamente complici di chi si arricchisce con l’immondizia.

“Ci sentiamo presi in giro come amministratori e come cittadini – conclude l’on. Laccoto che era già intervenuto con altre iniziative parlamentari per chiedere l’intervento della Regione -. Siamo giunti ad un punto di non ritorno: occorrono provvedimenti straordinari ed urgenti per evitare che questa situazione finisca per soffocare tutti”. ​ ​

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