Olio extravergine Igp Sicilia, prossimo il riconoscimento

La pubblica audizione sulla proposta di riconoscimento dell’ olio extra vergine di oliva Igp Sicilia si terrà il 7 ottobre al Castello Utveggio Palermo

igp-sicilia-olio-extravergine-oliva-regione-siciliana-assessorqato-agricoltura-palermo-trapani-marsala-provinciaLa Sicilia è la terza regione produttrice di olio in Italia e tra le maggiori regioni produttive del mondo; nonostante ciò, l’olio extra vergine siciliano è ancora poco conosciuto tra i consumatori al di là del territorio regionale nonostante le qualità uniche che lo distinguono da tutti gli altri. Finalmente l’olio extra vergine siciliano sta abbandonando l’anonimato in cui è stato confinato.
Un vasto schieramento di soggetti della filiera olearia siciliana, fortemente determinati  ad ottenere un importante riconoscimento ha richiesto la IGP Sicilia dell’olio extra vergine di oliva.  Maurizio Lunetta, presidente del Comitato promotore della Igp Sicilia, si dice “fiducioso di poter ottenere la registrazione provvisoria a fine di quest’anno, rispettando i tempi che il comitato si era posto”.
Il Ministero delle Politiche Agricole, d’intesa con il Comitato promotore e con l’Assessorato regionale all’agricoltura, ha indetto a per il prossimo 7 ottobre al Castello Utveggio Palermo, la  pubblica audizione sulla proposta di riconoscimento dell’ olio extra vergine di oliva Igp Sicilia.
La pubblica audizione è un adempimento previsto dall’iter procedurale per il riconoscimento delle produzioni di qualità.  Nei giorni successivi l’audizione sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il disciplinare di produzione, al termine di 30 giorni dalla pubblicazione, il Ministero potrà autorizzare, con apposito decreto, la protezione transitoria nazionale che consentirà alle imprese produttrici di certificare il prodotto con la denominazione proposta.
Contestualmente il Ministero trasmetterà la documentazione anche alla Commissione UE per la definitiva registrazione del marchio.
“La Sicilia – sottolinea Maurizio Lunetta – ha raggiunto livelli di eccellenza finora mai raggiunti, ma il mercato ha sottratto valore e confinato l’olio extra vergine ad una commodity, cioè un prodotto offerto sul mercato senza differenze qualitative e scambiato ad un valore indipendentemente da chi lo produce. Noi vogliamo far uscire l’olio extra vergine siciliano dall’anonimato e invertire questo trend. La Igp Sicilia dell’olio extravergine d’oliva, ci consentirà di imprimere una svolta decisiva all’intera filiera produttiva, restituendo quel valore aggiunto che oggi molto spesso non rimane in Sicilia e potrà anche far superare gli effetti di una disaggregazione tra le imprese del settore, che pone ai margini di redditività le nostre produzioni. Una bottiglia di olio Igp Sicilia racconterà di un prodotto che è stato realizzato rigorosamente in Sicilia, dalla raccolta al confezionamento e messo in commercio non prima di un esame chimico e sensoriale per controllare la rispondenza ad un severo disciplinare di produzione”.

La Sicilia è la terza regione produttrice di olio in Italia e tra le maggiori regioni produttive del mondo; nonostante ciò, l’olio extra vergine siciliano è ancora poco conosciuto tra i consumatori al di là del territorio regionale nonostante le qualità uniche che lo distinguono da tutti gli altri. Finalmente l’olio extra vergine siciliano sta abbandonando l’anonimato in cui è stato confinato.Un vasto schieramento di soggetti della filiera olearia siciliana, fortemente determinati  ad ottenere un importante riconoscimento ha richiesto la IGP Sicilia dell’olio extra vergine di oliva.  Maurizio Lunetta, presidente del Comitato promotore della Igp Sicilia, si dice “fiducioso di poter ottenere la registrazione provvisoria a fine di quest’anno, rispettando i tempi che il comitato si era posto”.

Il Ministero delle Politiche Agricole, d’intesa con il Comitato promotore e con l’Assessorato regionale all’agricoltura, ha indetto a per il prossimo 7 ottobre al Castello Utveggio Palermo, la  pubblica audizione sulla proposta di riconoscimento dell’ olio extra vergine di oliva Igp Sicilia. La pubblica audizione è un adempimento previsto dall’iter procedurale per il riconoscimento delle produzioni di qualità.  Nei giorni successivi l’audizione sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il disciplinare di produzione, al termine di 30 giorni dalla pubblicazione, il Ministero potrà autorizzare, con apposito decreto, la protezione transitoria nazionale che consentirà alle imprese produttrici di certificare il prodotto con la denominazione proposta. Contestualmente il Ministero trasmetterà la documentazione anche alla Commissione UE per la definitiva registrazione del marchio.

“La Sicilia – sottolinea Maurizio Lunetta – ha raggiunto livelli di eccellenza finora mai raggiunti, ma il mercato ha sottratto valore e confinato l’olio extra vergine ad una commodity, cioè un prodotto offerto sul mercato senza differenze qualitative e scambiato ad un valore indipendentemente da chi lo produce. Noi vogliamo far uscire l’olio extra vergine siciliano dall’anonimato e invertire questo trend. La Igp Sicilia dell’olio extravergine d’oliva, ci consentirà di imprimere una svolta decisiva all’intera filiera produttiva, restituendo quel valore aggiunto che oggi molto spesso non rimane in Sicilia e potrà anche far superare gli effetti di una disaggregazione tra le imprese del settore, che pone ai margini di redditività le nostre produzioni. Una bottiglia di olio Igp Sicilia racconterà di un prodotto che è stato realizzato rigorosamente in Sicilia, dalla raccolta al confezionamento e messo in commercio non prima di un esame chimico e sensoriale per controllare la rispondenza ad un severo disciplinare di produzione”.

fonte:

http://www.economiasicilia.com/

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