Marsala, la storia del tombino fognario “parlante”

Marsala è sempre stata una città strana per tanti versi ma non fino al punto che dal tombino sgorga acqua come da una fontanella. Sono mesi, circa un anno, che si verifica questa anomalia sull’ultimo tratto della via Frisella. La cosa assai grave e che le acque  che impregnano la sede stradale provengono dalla fognatura, pertanto sono focolai di pericolosi germi. E nessuno interviene, malgrado gli appelli degli abitanti della zona. Per mantenere alta l’attenzione è stato scritto sul muro in corrispondenza del tombino senza sortire alcun intervento risolutivo. Infine c’è stato pure chi ha voluto sottolineare, con una cornice verde, il disagio; ma pure in questo caso nessuno sembra preoccuparsi dell’accaduto. Chissà se vi siano implicazioni di natura igienico sanitaria per la pubblica l’incolumità.

Intanto, a Marsala non piove da giorni, ma l’incrocio fra le vie Eliodo Lombardi, Frisella e Antonino Barraco e quasi sempre bagnato. Il passante distrato pensa che vi sia un guasto alla rete idrica, e che l’acqua che fuoriesce dal tombino ne sia la naturale conseguenza.

Non è così. L’acqua che fuoriesce non verrebbe dalla rete idrica, bensì da quella fognaria, ed il cattivo odore che ammorba l’aria ne è la dimostrazione. Ad avallare tale tesi vi é un fatto oggettivo: il problema si verifica da 8, 10 mesi al massimo. Precisamente da quando un nuovo tombino per la raccolta delle acque piovane è stato installato a monte, a non più di 50 metri di distanza sulla via Barraco, all’incrocio con il vicolo Paladino, nell’ambito dei lavori di allacciamento alla rete idrica.

Il problema era stato segnalato ai tecnici del Comune durante i lavori di allacciamento alla rete fognaria delle abitazioni di vicolo Paladino, non ancora ultimati visto le condizioni pietose del manto stradale rattoppato alla meno peggio, ma questa è un’altra storia di disservizi meritevole di approfondimento. Qualche settimana dopo la segnalazione del tombino malfunzionante è stata fatta in via ufficiale all’ufficio preposto, ma di interventi risolutivi neanche l’ombra ed il tombino continua a “distribuire” acque bianche – si spera che  non siano nocive – sull’asfalto, impregnando l’incrocio e talvolta estese anche per decine di metri dalle ruote delle auto in transito.

Qualche buontempone, allo scopo di mantenere alta l’attenzione sul problema, improvvisandosi “artista” ne fece un chiaro quadro della situazione con un murales , circa un mese addietro, per dare risalto al quadro di anonima fattura, spuntò pure una cornice verde. Purtroppo nessuno sembra accorgersene del murales e della cornice di cattivo gusto, tantomeno dell’acqua che continua a sgorgare in centro storico dalle fogne cittadine. Saranno tutti ciechi!

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