Marsala, la Cisl denuncia lo stato d’incuria in cui versa il Parco Archeologico

Potrebbe essere il principale parco archeologico dell’isola ma fino ad oggi continua ad avere un ruolo marginale.

L’area di Capo Boeo continua a nascondere sotto qualche metro di terra i suoi Tesori attendendo da oltre mezzo secolo le campagne di scavo. Solo l’insula romana è stata portata alla luce nel 1939 (un grande edificio con ambienti spaziosi con pavimenti a mosaico, un impianto termale e i relativi servizi).

A cui si aggiunge: l’imponente decumano maximus, sotto il Viale di Porta Nuova, che rappresenta senza dubbio il rinvenimento più eccezionale della città antica; ed un altro scavo nei pressi della Chiesa di San Giovanni che portó alla luce una meravigliosa statua, la Venere Callipigia. Poi il nulla, o quasi. La vastissima area sottratta alle speculazioni edilizie, resta scarsamente curata, se non a tratti in stato di abbandono.

La Cisl di Marsala con un documento a firma di Antonio Chirco responsabile di sede, denuncia lo stato in cui versa il Parco Archeologico della Città: “E’ triste rilevare lo stato di abbandono in cui versa il vicino Parco Archeologico di Marsala: superata l’imponente palizzata in ferro a protezione di quel sito, viene spontaneo incamminarsi sul lato destro e puntare verso le antiche dimore aristocratiche per ammirare la preziosità dei mosaici e altri manufatti. Al di là delle passerelle in legno già logore e da sostituire, si nota lo spesso strato di polvere che, depositatosi in stagioni diverse, rende opaco, privo di brillantezza e deturpa ciò che fu un meraviglioso scenario di caccia”.

Il sindacalista, responsabile della Cisl di Marsala, Antonio Chirco, in merito allo stato in cui versa il Parco Archeologico, aggiunge: “La notizia dello stanziamento di un milione di euro per la riqualificazione di Porta Nuova ci rallegra, ma assistere al degrado in cui versa l’area circostante non è un buon biglietto da visita per la Città. Cosa può pensare il turista, il rilancio dell’economia, con la creazione di posti di lavoro, passa certamente da una rete di interessi reali, concreti, ma senza dimenticare quei beni immateriali, come quelli culturali, che sono risorse specifiche del nostro territorio. Si investa di più in questi siti di grande interesse e valore artistico”.

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