Marsala, il Lido san Teodoro è un “lager”? Interviene, pure, Legambiente

San-Teodoro-lido-balneareNon c’è estate a Marsala che non si finisca con “inciampare” sul Lido di San Teodoro gestito, pare, in maniera poco ortodossa. Basta andare sui commenti del notissimo portale turistico di tripadvisor  e notare che su 55 pubblicati, ben 43 sono negativi. L’immagine, dell’incantevole località turistica marsalese a due passi dall’Isola Lunga, proprio nel meraviglioso contesto della Riserva delle Isole dello Stagnone a cui fanno da cornice le Egadi, viene distorta da una presunta gestione “arrogante” e “sul filo della legalità” dai gestori del Lido. A sostenerlo non è la nostra redazione, bensì una innumerevole sfilza di proteste, interrogazioni di consiglieri comunali, interventi della forza pubblica sul posto, recensioni negativissime sulla struttura ed un passaparola che ne hanno fatto di tale area demaniale una sorta di spiaggia “privatizzata”. Tanto per averne un’idea basta consultare le numerose pagina di commenti negativi sul noto portale turistico Tripadvisor, ( http://www.tripadvisor.it/Restaurant_Review-g194817-d1166957-Reviews-Lido_Torre_San_Teodoro-Marsala_Province_of_Trapani_Sicily.html#REVIEWS ). A suffragare l’ipotesi che forse nella gestione del Lido di San Teodoro c’è qual cosa che non và interviene anche Circolo Marsala Petrosino di Legambiente il quale scrive:

Fa bene l’onorevole   Valentina Palmeri  del movimento 5 stelle ad interessarsi delle incresciose vicende che riguardano i presunti comportamenti illegittimi del concessionario del lido di S. Teodoro a Marsala. Noi cogliamo l’occasione per invitarla a chiedere, con l’interrogazione parlamentare, oltre alle sanzioni, le regioni del ritardo dell’approvazione dei Piani di Utilizzo del Demanio Marittimo (PDUM ) senza i quali  stabilimenti balneari, chioschi, solarium, pontili ecc. continueranno a sorgere come funghi  persino nelle are di riserva come lo Stagnone.  La questione vera del lido di S. Teodoro non è infatti la presunta maleducazione di qualcuno , ma la legittimità della concessione di suolo demaniale su una spiaggia di pochissimi larga . Non si tratta naturalmente solo del lido di S. Todoro, come abbiamo già detto con un comunicato precedente, ma di tutto il litorale Marsalese dove, tra erosine costiera e crescita ipertrofica di concessioni di suolo demaniale , non ci sono quasi più spazi  di spiaggia libera. Non aspettiamo quindi la prossima estate  per scandalizzarci, giustamente, di accadimenti come quelli del lido di S. Teodoro,  chiediamo  che i Pudm, redatti dalla gran parte dei comuni siciliani costieri, siano definitivamente approvati dalla Regione Siciliana che ad oggi, ed a distanza di 10 anni dalla legge regionale n.15/2005 che ne impone l‘adozione, ha approvato solo il PUDM di S. Vito Lo Capo”.

Il Lido di San Teodoro è forse solo l’apice di uno sfruttamento sul filo della legalità della fascia costiera marsalese. Il futuro turistico della Città gli venne negato negli anni ’70 quando i litorali sabbiosi del versante sud, chilometri di dune, finirono nei cantieri del boom dell’edilizia della Sicilia Occidentale. Incuranti dello scempio ambientale altri, ancor più spregiudicati, iniziarono a costruire a poche decine di metri dal bagnasciuga. E fu la fine per la spiaggia. A questo deturpamento, oggi, si aggiunge un proliferare di attività: baracche, chioschi, lidi che nascono come funghi e rendono difficile la fruizione delle spiagge libere. Un intervento radicale dell’Amministrazione Comunale, supportata dalle Istituzioni competenti e dalle forze dell’ordine, sarebbe auspicabile  per realizzare un efficiente Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo (Pudm) in vista della prossima stagione balneare. Anche questa è legalità

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