Marsala, costi e gestione della differenziata lasciano perplessi

Rifiuti-persi-per-strada-da-aimeri-a-marsala-via-Dante-Alighieri“Se i cittadini non fanno correttamente la differenziata, li multiamo”. Ad affermarlo è il sindaco Alberto Di Girolamo, che inaugura la linea dura (“Finora – dice – siamo stati buoni”). Quello che fa rabbia, però, è la costatazione che con la differenziata le bollette a carico dei cittadine dovevano essere meno salate (come, del resto, accade nella maggior parte dei Comuni italiani, soprattutto al nord) e invece il costo di raccolta e smaltimento dei rifiuti a carico dei cittadini si è triplicato.

Ma come? Non si diceva che con il nuovo sistema inaugurato con l’Ato, poi sostituito dalle Srr, molti rifiuti differenziati sarebbero stati una “risorsa”? E invece il nuovo sistema si è rivelato una grande fregatura per la gente. Dobbiamo pensare che è stato studiato tutto ad arte per mettere le mani in tasca ai cittadini? L’interrogativo ci pare legittimo.

Intanto, a fronte delle “minacce” del sindaco Di Girolamo, si assiste lungo le strade di Marsala a mezzi dell’Aimeri che perdono per strada i sacchetti dei rifiuti, che poi vengono schiacciati dalle auto che arrivano in corsa o squartati da cani e gatti alla ricerca di cibo. Con triste spettacolo sotto l’aspetto estetico e problemi di natura igienico-sanitaria. A riprova di ciò, un cittadino ha scattato una foto a un mezzo dell’Aimeri lungo la via Dante Alighieri (ex Circonvallazione). I sacchetti sono attaccati dietro il mezzo (vedi foto) e ad ogni buca o avvallamento dell’asfalto almeno uno dei sacchetti si staccava e finiva a terra, senza che i netturbini se ne accorgano. Ma che sistema è questo? E poi si chiede ai cittadini di essere virtuosi?

Come se ciò non bastasse, c’è anche la vicenda del processo ai sei personaggi coinvolti nell’indagine della Dda sul sistema, secondo l’accusa “illegale”, di raccolta e smaltimento dei rifiuti gestito dall’Ato Tp1 in diversi Comuni della provincia di Trapani. Alla sbarra degli imputati sono Salvatore Alestra, ex direttore dell’Ato Tp1, il direttore area Sud dell’Aimeri Ambiente,Orazio Colimberti, il capo impianto del cantiere di Trapani, Salvatore Reina, Michele Foderà, amministratore di fatto della “Sicilfert” di Marsala, Pietro Foderà, socio e responsabile dei conferimenti nella Sicilfert, e Caterina Foderà, responsabile amministrativo della stessa società. Ad Alestra e Colimberti è contestato il reato di corruzione (Alestra non avrebbe denunciato i disservizi di Aimeri per ottenere favori da Colimberti; a mediare tra Ato e Aimeri ci sarebbe stato l’allora senatore del Pd Nino Papania), mentre agli altri il conferimento e il traffico “illecito” di rifiuti.

Dall’indagine della Dda è sostanzialmente emerso che l’Aimeri Ambiente “sin dall’inizio” non avrebbe differenziato i rifiuti, vanificando così l’opera di migliaia di cittadini, ai quali, per altro, negli ultimi anni sono state recapitate bollette sempre più salate. A Marsala praticamente triplicate nel giro di un triennio.

Il nuovo sistema, infatti, ha visto aumentare a dismisura, come evidenziato dalla commissione consiliare d’inchiesta presieduta dal socialista Michele Gandolfo, il costo di raccolta e smaltimento dei rifiuti. E la ‘’differenziata’’, che ha richiesto l’impiego di un maggior numero di netturbini, secondo gli investigatori, in realtà non sarebbe stata attuata. Vanificando così anche l’impegno di quei cittadini che, quotidianamente, hanno separato i vari tipi di rifiuti.

A.P.

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