Marsala, chiuso anche il Pronto Soccorso al Paolo Borsellino. A “rischio” la vita dei cittadini?

La chiusura del pronto soccorso potrebbe fare aumentare i casi di mortalità a Marsala per la mancata somministrazione di cure tempestive, che sono riconosciute come “salvavita”?

L’interrogativo è d’obbligo, visto che – coronavirus a parte – si continua a morire per altre patologie anche a Marsala. Quanto è accaduto nella nostra città è gravissimo. Non si può lasciare circa 85 mila persone senza un pronto soccorso per le emergenze sanitarie salvavita: infarto del miocardio, crisi ipertensive, asma, ictus, emorragie interne, embolia polmonare, traumi  gravi, complicanze in gravidanza, ecc..

Premesso che non è nostro intendimento creare allarmismo e che non si vuole contestare la trasformazione del Paolo Borsellino di Marsala in Covid Hospital Provinciale (presidio ospedaliero dedicato solo a chi ha il coronavirus), mi sembra logico che non si può lasciare la quinta città della Sicilia senza un pronto soccorso.

Non entrando nel merito alle scelte sanitarie e politiche, visto che in Sicilia la sanità è figlia prediletta della politica (nessuna decisione puó essere presa senza la trafila politico-burocratica), è vergognoso che nessuno abbia minimamente pensato agli abitanti del bacino di utenza del Paolo Borsellino che abbraccia oltre a Marsala, Petrosino e Salemi. Nessuno ha pensato che in questi centri, emergenza coronavirus a parte, la gente continua ad ammalarsi e ad avere le proprie patologie, anche gravi.

Vi sono infatti tanti casi in cui un tempestivo soccorso salva la vita al paziente e lo preserva dalla morte. Quindi, nessuno può arrogarsi il diritto di privare il cittadino delle cure tempestive che sono riconosciute come “salvavita” . Non perchè lo scriviamo noi, ma per il fatto che il diritto alla vita é un principio inalienabile dell’uomo; non a caso la Costituzione Italiana riconosce il diritto alla salute. L’art. 32 della Costituzione, infatt, afferma che “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e….”

Chi ha fatto la scelta di avallare, anche con il tacito silenzio-assenso, la trasformazione dell’unico ospedale della città in Covid Hospital, avrebbe avuto l’obbligo di realizzare in tempi brevissimi, (una settimana) un pronto soccorso efficiente per la città munito di sala operatoria per le urgenze e di unità di rianimazione per stabilizzare l’ammalato prima di trasferirlo in un altro nosocomio della provincia. Nessuno in questa città, come nel resto del mondo, è diventato immune alle patologie che possono portare dalla vita alla morte in pochi minuti!!!

Da giornalista, ma soprattutto da cittadino, mi chiedo dove erano i nostri rappresentanti istituzionali e quelli politici  (iche non possono non sapere ndr) quando dalla Regione hanno disposto lo smantellamento per farne un Covid Hospital. E, cosa assai più grave, da quanto sono a conoscenza dei fatti accaduti cosa hanno fatto per dotare Marsala di nuovo pronto soccorso per le emergenze.

Ancora una volta questa città si dimostra apatica ed insensibile a difendere i propri interessi. L’averci privato dell’ospedale per causa di forza maggiore (Covid-19) potrebbe essere comprensibile, ma negare un punto di Pronto Soccorso attrezzato per circa 85 mila abitanti è aberrante.

Chiediamo, se già non l’hanno fatto, il tempestivo intervento del Sindaco, del Consiglio Comunale, dei deputati regionali e nazionali di questo bacino. Auspichiamo che questo editoriale, con fine costruttivo, possa essere valutato, inoltre, dalla Prefettura di Trapani e/o dalla  Procura della Repubblica di Marsala per gli eventuali conseguenziali interventi.

Alberto Di Paola

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