Le condoglianze “strappalacrime” per il Maresciallo Mirarchi e la scarsa presenza dello Stato sul territorio
La notizia della morte del Maresciallo dei Carabinieri Silvio Mirarchi ha lasciatola la Città di Marsala attonita e sgomenta… impaurita. Non si era mai verificato, a memoria d’uomo, l’uccisione di un rappresentante delle forze dell’ordine nell’esercizio delle proprie funzioni di pubblico ufficiale. L’uccisione di un servitore dello Stato è un brutto segnale: è come se la criminalità organizzata tentasse di prevaricare sulle forze dell’ordine. Il concetto è forte, spietato… non quanto l’agguato teso ai due carabinieri della Stazione di Ciavolo che è costata la vita al Maresciallo Mirarchi.
Secondo quanto è trapelato sulla stampa non si è trattato di un casuale conflitto a fuoco, ma di un vero e proprio agguato. I due carabinieri sarebbero stati attirati fuori dall’auto con dei rumori sospetti e, una volta fuori avrebbero aperto il fuoco sparando alle loro spalle, col chiaro intendo di uccidere i due servitori dello Stato. E come se la criminalità organizzata del luogo abbia dichiarato guerra allo Stato
La morte del Maresciallo Mirarchi non può e non deve passare “inosservata”. Le Istituzioni devono reagire in maniera esemplare se non si voglia che il territorio di Marsala diventi terra di nessuno, dove si può uccidere un servitore dello Stato e magari rimanere impuniti perchè non vi sono uomini e mezzi a sufficienza per fronteggiare assassini senza scrupoli che nel nome crimine usano le armi. Da troppo tempo in questo territorio i continui tagli della spesa pubblica che hanno ridotto a lumicino le forze dell’ordine e non hanno permesso un adeguato ammodernamento dei mezzi, non consentono un esemplare controllo del territorio. Soprattutto il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Marsala non è più in grado di assicurare una pattuglia in servizio in tutti i turni. Ancor peggio la situazione al distaccamento della Polizia Stradale.
Il Ministro degli Interni Angelino Alfano ha il dovere di colmare gli organici, nonchè fornire di strumenti e mezzi moderni la Polizia di Stato a Marsala. Lo stesso dovere ha il Ministro della Difesa Roberta Pinotti per quanto riguarda i carabinieri e la guardia di finanza. La lotta alla mafia e alla criminalità, più o meno organizzata, va fatta con personale e mezzi adeguati e non mettendo a repentaglio la vita dei servitori dello Stato a causa di gravi carenze di personale e della logistica. Davanti all’ennesimo servitore dello Stato ucciso ognuno, per il proprio ruolo che riveste, ha il dovere di intervenire, di assumersi le proprie responsabilità.
Il sindaco di Marsala, davanti ad un così grave azione delittuosa ha l’obbligo di chiedere a sua Eccellenza il Prefetto di Trapani la convocazione, urgente, a Marsala della Commissione Provinciale per l’Ordine del Pubblico, attraverso cui sollecitare lo Stato per una maggiore attenzione sul territorio. Non dimentichiamoci che Matteo Messina Denaro scorrazza in queste terre, quasi indisturbato. E poi negli ultimi 15 giorni la Città è stata scossa da fatti criminali di una certa entità: un paio di piantagioni di canapa indiana, una sparatoria con almeno un rumeno ferito e l’altro morto; un incendio di sospetta natura dolosa che ha inghiottito a pochi passi dal Palazzo in cui si riunisce il Consiglio Comunale, ben sei autovetture delle quali alcune erano di proprietà del Medico Legale Margherita Giacalone e del penalista Stefano Pellegrino. Andando a ritroso nel tempo anche primi cittadini di Marsala, furono “intimiditi” dalla criminalità organizzata: Salvatore Lombardo ebbe bruciata l’auto, Eugenio Galfano ebbe distrutta la villa a colpi di piccone e mazza, Renzo Carini ebbe bruciata la casa in campagna E, dulcis in fundu, qualora qualcuno lo abbia dimenticato, la zona dell’agguato ai carabinieri è tristemente noto per fatti delittuosi e che quel territorio ha fatto da base logistica a criminali del calibro di Natale Bonafede, dei fratelli Giacomo e Tommaso Amato, ex latitanti di mafia oggi tutti in Carcere.
La morte del Maresciallo Mirarchi non deve passare inosservata, urge una pronta e forte risposta dello Stato con il potenziamento degli organici delle forze dell’ordine e la dotazione di mezzi moderni e tecnologicamente avanzati per combattere realmente la criminalità organizzata. A poco servono i Funerali di Stato o lo stillicidio di comunicati stampa di cordoglio, la commozione della comunità quando mancano le auto di servizio, il carburante scarseggia, si mandano in pattuglia agenti prossimi alla pensione e non si garantisce nemmeno la presenza h24 di una pattuglia per ciascuna delle forze dell’ordine. Di fronte a queste carenze non vi sono parole o discorsi strappalacrime che possono consolare per la scomparsa del Maresciallo Mirarchi, la cui vita è stata stroncata nell’assolvimento del proprio dovere
Intanto continuano a giungere le lettere di cordoglio dei rappresentanti delle istituzioni per la tragica scomparsa del Maresciallo Silvio Mirarchi :
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, “profondamente addolorato”, ha inviato al comandante generale dei Carabinieri Tullio Del Sette un messaggio di cordoglio, nel quale esprime la ferma condanna per “il brutale agguato, che priva l’Arma di un servitore dello Stato coraggioso ed esemplare”. Mattarella ha pregato il generale Del Sette di far giungere alla famiglia della vittima sentimenti di solidarietà e di vicinanza, a nome dell’Italia intera e suoi personali.”
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha chiamato il comandante Del Sette per esprimere le condoglianze sue e del governo ai carabinieri e ai familiari del militare ucciso.
Il Ministro della Difesa Roberta Pinotti “Con profondo dolore ho appreso della morte del maresciallo capo Silvio Mirarchi; sono vicina alla sua e alla grande famiglia dei carabinieri”.
La Senatrice Pamela Orrù, manifestando la sua vicinanza alla famiglia del Maresciallo Mirarchi così gravemente e ingiustamente colpita, scrive: “molto turbata per quanto accaduto nella nostra provincia in queste ore. Nell’esprimere il mio sincero cordoglio alla famiglia del Marsciallo Mirarchi esprimo altresì la massima solidarietà all’intera Arma del Carabinieri. Colpire un rappresentante delle forze dell’ordine, che ogni giorno, incuranti del pericolo, tutelano la nostra quotidianità è un atto vile ed insopportabile”.