La vitivinicoltura siciliana vittima dei “cartelli”

Scaffale Vino 11L’on. Turano: “urgono interventi risolutivi”. “C’è un andamento anomalo del prezzo di mercato del vino che va tenuto sotto controllo e che richiede la massima attenzione da parte delle istituzioni”. La denuncia è dell’on. Mimmo Turano, deputato regionale eletto in provincia di Trapani, già presidente della provincia regionale di Trapani. Gli operatori del settore sono preoccupati; hanno investito la politica ed essa è chiamata a fare la sua parte, Non si può più tacere su bieche logiche di potere economico che stanno minando le fondamenta della vitivinicoltura siciliana.

La caduta del prezzo del vino, che ha fatto registrare un decremento del 70% non ha alcun riscontro negli indicatori economici e produttivi, le cause vanno ricercate altrove; nell’ingresso di vino extracomunitario nell’Unione Europea che favorisce le grandi lobby ed incentiva i cartelli dei mediatori che destabilizzano i prezzi di mercato. Nel 2013 il prezzo del vino era di 5 euro ad ettogrado. Ora è soltanto di 2 euro. Il mercato nazionale ed internazionale, crisi a parte, non è debole e non presenta criticità tali da imporre una riduzione così drastica. Inoltre non c’è un surplus di produzione. Qui i sono ben altri sistemi, forse non legali, che mirano a far precipitare l’economia vitivinicola siciliana. Tirate queste considerazioni, il deputato regionale Turano si chiede cosa altro vi sia. Nella vitinicoltura siciliana i conti non tornano: il prezzo dello sfuso. che rappresenta sempre l’80% della produzione isolana, è sceso di parecchio sotto il prezzo netto di produzione. E’ arrivato il momento di affrontare il problema.

“Le istituzioni regionali e nazionali – scrive Mimmo Turano – hanno il diritto-dovere di fare chiarezza. Gli stessi operatori hanno indicato il percorso da seguire nelle verifiche da fare sul campo. C”è il rischio concreto che vi sia un cartello non istituzionale che mettere in discussione il prezzo di mercato, assoggettandolo ad interessi di parte che nulla hanno a che fare con la valorizzazione del vino”. In gioco vi è l’economia di una Regione, il futuro di migliaia di produttori, di centinaia di imbottigliatori e con essi migliaia di posti di lavoro e la stabilità di altrettante famiglie.  I produttori vinicoli siciliani bisogno di certezze e di poter stare sul mercato senza distorsioni. Essi non chiedono favori o corsie preferenziali ma che si vigili sul mercato. Sono troppe le cose strane che accadono, e nessuno sembra accorgersene. L’on. Mimmo Turano, particolarmente vicino alla categoria,  auspica che all’ARS, in un clima sereno, si possa presto  instaurare per affrontare tali incresciose situazioni che penalizzano economicamente i viticoltori e che danneggiano il mercato del prodotto leader della Sicilia. E’ giunto il momento di costituire un contro cartello con dentro le istituzioni regionali e nazionali, con la politica e le organizzazioni di categoria per porre argine a qualsiasi iniziativa o strategia che abbia come obiettivo quello di penalizzare la produzione di vino di tante piccole aziende che sono il punto di forza della nostra tradizione e della nostra economia. Il comparto vitivinicolo siciliano chiede solo di essere tutelato per poter lavorare sereno in regime di libera concorrenza, senza losche manovre di lobby e di pseudo cartelli.

CATEGORIE
Condividi

Commenti

Wordpress (0)
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: