La Polizia arresta uno spacciatore e segnala il suo “cliente” alla Prefettura di Trapani

foto volante polizia trapaniIntensificati, dalla Polizia di Stato, i controlli di prevenzione e repressione dei reati legati al mondo della tossicodipendenza a Trapani. Il bilancio è di un arresto, una denuncia ed una segnalazione degli agenti della sezione Volanti e della Squadra Mobile di un giovane alla Prefettura di Trapani, quale assuntore di sostanze stupefacenti.

Gli agenti in borghese avevano modo di notare come un giovane extracomunitario, con fare sospetto, era intento a dialogare con diversi avventori. Insospettiti da tale atteggiamento, gli agenti della Polizia di Stato procedevano ad identificare il suddetto, C. A. ,di nazionalità gambiana classe 95, il quale dopo essere stato sottoposto a perquisizione veniva trovato in possesso di circa gr. 20 di hashish e 100 euro, che il giovane occultava all’interno degli slip. La somma di denaro, divisa in banconote di piccolo taglio, veniva sottoposta a sequestro in quanto verosimile provento dell’attività di spaccio. Per questi motivi anche C. A. veniva deferito in stato di libertà ex art. 73 comma 5 DPR 309/90. (spaccio di sostanze stupefacenti).

L’intensificazione dei servi di controllo del territorio nel periodo delle ferie estive, invece, ha consentito di arrestare un extracomunitario di nome RHALI Chekib, cl. 1981, (con precedenti per rapina aggravata ed invasioni di edifici pubblici)  responsabile di avere procurato delle lesioni  (gg.5 s.c.) ad un agente della Polizia di Stato , intervenuto con altre pattuglie,  nella centralissima Piazza Vittorio Emanuele  a seguito di una  segnalazione di  rissa tra extracomunitari pervenuta al 113.

Il personale della Polizia di Stato, raggiunta la predetta piazza, notava una ressa di persone di colore le quali, alla vista delle volanti, si allontanavano dal posto. Alcuni di loro venivano tempestivamente bloccati dagli agenti, mentre il predetto RHALI Chekib,  colpiva violentemente alla schiena il poliziotto, servendosi di una corda, alla cui estremita’ era agganciato un moschettone in ferro.

Definitivamente bloccato veniva tratto in arresto e di concerto con l’A/G procedente, immediatamente informata,  condotto presso la propria abitazione in regime degli arresti domiciliari in attesa della celebrazione del previsto  Rito direttissimo.

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