La nota dell’on. Lo Curto con la quale chiarisce la propria posizione

Ed oggi, se da un lato mi dico… perchè dovrei dimettermi? Altri forse, ma non io,che non ho nulla da rimproverarmi e che soprattutto ho sempre visto le difficoltà come uno stimolo a trovare forza, coraggio e determinazione ad impegnarmi di più, dall’altro lato vedo l’incertezza e la precarietà di un’azione di governo non efficace e non autorevole perché legata a scelte ormai estranee all’amministrazione.

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“Ho sempre pensato che chi fa politica debba essere  un “visionario” capace di guardare alla realtà con gli occhi di un sognatore e di agire con la ferma determinazione per trasformarla. Per questa ragione ho sostenuto la candidatura di Giulia Adamo e con entusiasmo le sono stata al fianco nell’azione amministrativa.

Di questi due anni, non rinnego nulla e non mi pento di nulla…..anche se nel tempo ho dovuto “ridimensionare” l’idea che mi ero fatta inizialmente della nostra Amministrazione, sia per ragioni legate al metodo di lavoro, poca collegiale sia per le scelte non improntate al merito che premiavano taluni soggetti.

Per questo ho più volte e con estrema libertà detto a Giulia Adamo che, ove lo avesse ritenuto opportuno o necessario, avrebbe potuto riprendersi la mia delega, ma non ho mai fatto venir meno il mio sostegno e la mia lealtà.

Neppure adesso!

Ho vissuto tuttavia un’esperienza di progressivo e inspiegabile isolamento, un’evidente azione di marginalizzazione  della mia azione amministrativa culminata per altro con l’inspiegabile sottrazione della delega all’edilizia scolastica mentre, come testimoniato dai fatti, il mio impegno è stato determinante per la predisposizione di un parco progetti per le scuole, prima inesistente, per l’arrivo di cospicui finanziamenti e per la mia autorevolezza nella difesa di quei finanziamenti innanzi agli ispettori regionali che, per un mero cavillo, volevano rimandare indietro i soldi.

Certo ho giudicato “incredibile” la scelta del Sindaco di conferire a Benny Musillami quella Delega, ben più inverosimile la falsa motivazione con la quale giustificava la sua scelta  “grazie a Benny Musillami non abbiamo perso i finanziamenti”, davvero surreale  la chiosa finale “Tu crei sempre tensione!” quali tensioni ho potuto creare e a chi in particolare?.

In quel momento ho pensato di dimettermi.

Perché non l’ho fatto? Per la responsabilità che mi legava alla nostra città?, perché non volevo rinunciare all’indennità? Perché  i miei consiglieri e non solo mi chiedevano di non farlo?…..l’unica ragione vera è che ho cancellato la parola “Resa” dal mio vocabolario etico. Mollare, arrendersi, rinunciare per me non sono solo verbi, ma rappresentano un modo di essere e uno stile di vita che non mi appartengono!

Soprattutto dopo avere percepito con assoluta chiarezza che proprio questo era l’intento……indurmi alle dimissioni.

Adesso che uno tsunami giudiziario ha investito Giulia Adamo ho annunciato la mia volontà di dimettermi.

Perché?

Chi fa politica, ho detto prima, deve avere una capacità “visionaria” e quando ho iniziato questa avventura, la mia, era quella di dare un contributo forte per trasformare questa città….

Vedevo tutti noi, uccelli dalle grandi ali,  volare come aquile in cima alla vetta per costruire il nido ad un passo dal cielo.

Oggi ho la sensazione di potermi ritrovare come un pipistrello a testa in giù, a guardare solo in basso, perché appesa al filo del “mi dimetto, forse si, anzi no,devo ancora decidere…..”di Giulia Adamo!

Vorrei che qualcuno si chiedesse e lo chiedesse alla diretta interessata, come mai nella ormai “famosa e nulla” determina  il Sindaco Adamo avesse predisposto la mia fuoriuscita dalla Giunta, salvo poi a fare  marcia indietro un attimo prima. Certo sarebbe stato imbarazzante per lei compiere quello che con un eufemismo definirei un indecente autogol!

Ed oggi, se da un lato mi dico… perchè dovrei dimettermi? Altri forse, ma non io,che non ho nulla da rimproverarmi e che soprattutto ho sempre visto le difficoltà come uno stimolo a trovare forza, coraggio e determinazione ad impegnarmi di più, dall’altro lato vedo l’incertezza e la precarietà di un’azione di governo non efficace e non autorevole perché legata a scelte ormai estranee all’amministrazione.

Si può amministrare in assenza di futuro? Senza cioè poter guardare avanti con sufficiente serenità alle prospettive sulle cose da fare e con la possibilità da un attimo all’atro che sia Giulia Adamo a mandarci a casa! E per questo che attendevo di conoscere la volontà del PD e di agire in maniera unitaria e collegiale atteso che dimissioni isolate non sortiscono alcun effetto.

Tutto ciò considerato e in attesa di essere consequenziale, mi riservo di incontrare Antonio Vinci e Antonella Genna.

 On. Eleonora Lo Curto

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