Il dramma dei senza tetto di via Mazara approda in Tribunale

case popolari via mazaraPrima il dramma di non avere più un tetto sopra le proprie teste, poi la beffa dil rinvio a giudizio ed il processo. E’ questo il triste epilogo che vede coinvolte 25 famiglie marsalesi in grave disagio economico. Stiamo parlando degli ex abitanti delle case popolari pericolanti di via Mazara. Alloggi vecchi, fatiscenti e mai ultimati dall’IACP, l’Istituto Autonomo Case Popolari di Trapani ed occupati abusivamente da un trentennio da nuclei familiari di indigenti, presiede le udienze, il dottor Torre. Per questo il processo è stato rinviato al 2 marzo, giorno in cui saranno ascoltati tutti i testimoni.

L’allora sindaco Renzo Carini, preoccupato delle condizioni statico edilizie degli immobili che avrebbero potuto cadere da un momento all’altro, fece sfrattare le 25 famiglie e messo in mora lo IACP. E come accade in questi casi, tra i due contendenti – il Comune di Marsala e l’Istituto Autonomo Case Popolari – è il terzo ad avere la peggio, i capifamiglia degli alloggi popolari occupati abusivamente che sono stati rinviati a giudizio  per  la violazione degli artt.633 (invasione di terreni o edifici), 639 (casi di esclusione della perseguibilità a querela: edifici pubblici o ad uso pubblico) del codice penale.  Ora si arriva al processo e tra il 2 e il 5 marzo prossimo saranno ascoltati i testimoni.

Nell’ultima udienza gli avvocati difensori degli imputati non hanno prestato il consenso affinché gli atti transitassero dal fascicolo intestato al giudice Riggio – innanzi al quale si sono tenute le precedenti udienze, fino al suo trasferimento a Palermo – a quello intestato al nuovo magistr testi del pm, mentre il 5 sarà la volta dell’esame degli imputati e dei testi della difesa, poi si passerà alla discussione finale. In una precedente udienza l’avvocato difensore Giuseppe Gandolfo aveva prodotto le domande di sanatoria inoltrate dagli imputati all’Istituto Autonomo Case Popolari di Trapani. “Agli odierni imputati – spiega l’avvocato Giuseppe Gandolfo, che assiste 15 dei 25 marsalesi alla sbarra – si contesta Il delitto punito dall’art.633 consiste nel fatto di chiunque invade arbitrariamente terreni o edifici altrui, pubblici o privati, al fine di occuparli o di trarne altrimenti  profitto. Ma noi dimostreremo la buona fede degli stessi”.

Del resto che male avrebbero fatto se si considera che gli immobili non erano stati mai ultimati e resi agibili.  E, lo IACP in questi 30 anni dov’era. L’autorità giudiziaria sicuramente sarà clemente. E, poi… se “giustizia” si vuole fare è il caso che vengano avviati subito i lavori per demolire ed innalzare i nuovi appartamenti in Via Mazara; in modo da “ridare” un tetto, questa volta solido e legale a questi “sfortunati” cittadini.

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