Favignana, chiude la tonnare per le irrisorie quote tonno; dura la reazione del mondo politico

“Il Mipaaft ha assegnato alle tonnare fisse della Sicilia e Sardegna le quote condivise di tonno, con la drammatica conseguenza che già domani l’azienda di Favignana, titolare della tonnara fissa, farà comunicazione alla Capitaneria di Porto di ritiro delle reti dal mare”. Lo dichiara a gran voce, in una nota, l’Assessore regionale per la Pesca Mediterranea, Edy Bandiera: “A fronte delle 80 tonnellate minime richieste, necessarie per la sostenibilità economico finanziaria delle attività di pesca, in violazione del regolamento comunitario che, a chiare lettere, parla di un’assegnazione di quote tale da rendere sostenibile, dal punto di vista economico finanziario, l’attività di pesca della tonnara, ne sono state assegnate alla Sicilia appena 14 tonnellate. Altro che stimolo alla crescita e sostegno della filiera del tonno rosso, così come dichiarato dal Sottosegretario Manzato che, addirittura, probabilmente ignaro delle reali esigenze, dice che con questo decreto “ha voluto dare una risposta reale alle richieste delle tonnare stesse”.

“Con questa iniqua ripartizione, di fatto, a fronte di annunci e proclami, più volte ribaditi da esponenti del Governo nazionale in terra di Sicilia, il Ministero sta condannando la Tonnara di Favignana a chiudere immediatamente i battenti – prosegue -. Chiediamo il ritiro immediato e la modifica di questo decreto e una ripartizione in armonia con il regolamento comunitario, diversamente, non escludiamo ogni iniziativa utile a tutela del settore della pesca siciliana”.

Non mancano le reazioni dal mondo politico istituzionale.

Il presidente dell’Ars e coordinatore regionale di Forza Italia Gianfranco Miccichè: “Oggi è morta la Tonnara di Favignana. Lo ha deciso un sottosegretario della Lega e la cosa – credetemi – non mi da pace” dice il coordinatore regionale di Forza Italia, Gianfranco Miccichè. “L’azienda Nino Castiglione, con un enorme sforzo economico e con il sostegno della giunta Musumeci, aveva da poco riaperto la storica struttura dando lavoro a centinaia di maestranze, restituendo al mondo una tra le più grandi tonnare del Mediterraneo e dal passato glorioso – prosegue -. Soltanto un leghista di Oderzo, comune che dista 50 chilometri dal mare, uno che non sa neanche cosa sia il mare – figuriamoci l’industria conserviera ittica – poteva rendersi protagonista di una distribuzione delle quote tonno a totale svantaggio di Favignana. Continuiamo così, continuiamo a votare Lega e Salvini, consegniamo le chiavi del Paese a gente che affama il Sud: facciamoci del male! Invito tutti i deputati siciliani a Roma, di qualsiasi schieramento o partito, ad inchiodare alle sue responsabilità l’uomo di Salvini e a chiedere una immediata revisione della distribuzione delle quote tonno”.

Il deputato di Fi Michele Mancuso: “Il Sottosegretario leghista Manzato, ha gettato la maschera mostrando il reale volto del suo Partito, a cominciare da quello del suo leader, Matteo Salvini, considerando il Sud come terra di conquista, da depredare e sfruttare all’occasione. La cosa si sta verificando puntualmente con la Tonnara di Favignana, a rischio chiusura a causa della ridicola ripartizione delle quote Tonno, umiliante per un’Isola come la nostra. Evidentemente lo ‘Stronzo’ della Lega non era solo uno”.

Il deputato di Forza Italia all’Assemblea Regionale Siciliana, Stefano Pellegrino: “Una Regione vocata alla Pesca come la Sicilia, con una tradizione di saperi, usi e tecniche che si tramandano nonostante le difficoltà di un comparto sempre più sterile, non può subire l’affronto di una ripartizione delle quote tonno per ciò che concerne la Tonnara di Favignana, che ne mortifica e compromette l’attività futura. Invito il Sottosegretario leghista Manzato a riflettere sull’infelice riduzione, perché da marsalese, non posso accettare che si leda così l’economia di un territorio”. A riferirlo è

Il vice presidente di Sicindustria Gregory Bongiorno: “Chiederemo al ministro un provvedimento urgente per scongiurare gli effetti catastrofici del decreto emanato ieri. Curioso che il principio di equità, sottolineato più volte nelle premesse del decreto, venga poi usato per giustificare un’assegnazione tardiva e che penalizza soltanto la Sicilia. Infatti, alle aziende sarde sarà assegnata una quota per circa 340 tonnellate a fronte delle 14 tonnellate assegnate alla Sicilia”.

Il sottosegretario alle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Franco Manzato: “Abbiamo dato la possibilita’ concreta di far ripartire la tonnara di Favignana, chiusa da oltre dieci anni e quella di Cala Vinagra; la ripartizione delle quote di tonno nel decreto che ho firmato ieri e’ stata fatta su chiari principi di equita’ e tenendo conto dei dati storici delle catture delle singole tonnare. Per la prima volta il Ministero ha dato ordine a un settore come e’ quello delle tonnare fisse, dove la cattura del tonno era affidata al caso, senza regole e con possibili squilibri tra gli impianti in attivita. A tutte le voci negative e a Edy Bandiera, che essendo l’assessore all’agricoltura in Sicilia, non puo’ non essere informato, vorrei chiarire che se ieri non avessi firmato il decreto di ripartizione di quote di tonno rosso, Favignana non avrebbe avuto quote di pesca e quindi alcuna possibilita’ di ripartire, perche’ la soglia massima di cattura assegnata dall’Europa era gia’ stata esaurita dalle tonnare sarde. All’assessore non dovrebbe sfuggire che grazie a un mio decreto del 16 maggio e’ possibile il trasferimento delle quote di cattura da una tonnara all’altra; quote che verranno con ogni probabilita’ offerte dalle tonnare sarde e con le quali Favignana potra’ sicuramente incrementare le 14 tonnellate assegnate”.

Il Capogruppo di Forza Italia all’Assemblea Regionale Siciliana, Giuseppe Milazzo: “La qualità e la quantità del tonno rosso in Sicilia non possono essere essere intaccate da un decreto ministeriale a trazione leghista, che assegna le quote individuali di cattura tra gli impianti di tonnare fisse, non tenendo conto dell’importanza che riveste per il nostro territorio, la Tonnara di Favignana. Nella campagna elettorale appena conclusa, ho fortemente trattato dell’argomento quote tonno, perché penso che in Europa, si debba tutelare un comparto che per l’economia isolana non è marginale. Piuttosto che ridurle, invocando principi di ripartizione equi, occorre incrementarle, attraverso serie azioni a tutela del pescato. Il mio impegno in Europa sarà in questa direzione, affinché non si pensi più alla Sicilia come terra di conquista, bensì come un’Isola da tutelare nelle sue tradizioni, anche e soprattutto per il comparto Pesca, contribuendo a debellare la minaccia delle frodi, che tanti danni arrecano alla salute e alla qualità del nostro tonno rosso”

Il sindaco di Favignana Giuseppe Pagoto: “Riteniamo una vera follia, ancora più grave perché attuata in piena campagna di pesca del tonno rosso e con le rete già calate, la modifica dell’assegnazione delle quote. Un provvedimento che, se confermato, si rivelerebbe un danno che investe molteplici aspetti, ambiti e interessi diretti ed indiretti. Per tale motivo chiediamo con urgenza al Ministro delle Politiche Agricole Alimentari, Senatore Gian Marco Centinaio, di intervenire per fare chiarezza a tutela dell’attività intrapresa dall’azienda Castiglione e dell’intero Arcipelago delle Egadi, e siamo pronti a qualunque iniziativa a tutela dell’immagine e del grande lavoro svolto. Siamo pronti oltremodo alla mobilitazione per la difesa di un’attività strategica e fondamentale per la nostra economia, per il cui ritorno abbiamo lavorato e ci siamo battuti”.

Eleonora Lo Curto, capogruppo Udc all’Assemblea regionale siciliana: “La vicenda della tonnara di Favignana costretta a chiudere per la scelleratezza di un decreto varato da un sottosegretario leghista è l’emblema di come Salvini & co intendano ripagare i siciliani per i consensi ricevuti alle ultime elezioni europee. La riduzione delle quote tonno per Favignana è un volgare sfregio all’economia del nostro territorio. È il piatto avvelenato che viene servito in salsa leghista all’azienda “Nino Castiglione”, realtà imprenditoriale strategica che era riuscita a riaprire la tonnara restituendo a Favignana e a tutto il trapanese storia, identità, cultura e speranza di futuro. Oggi la Lega di Salvini assesta un colpo mortale a questi imprenditori e a tutti noi che crediamo fortemente nella ripresa della pesca del tonno rosso, mentre i giapponesi fanno incetta del nostro prezioso prodotto ittico con i loro sistemi satellitari e le tonnare volanti. Tutto questo avviene nell’assordante silenzio dei Cinquestelle che dopo avere “pescato” molti voti proprio nella nostra regione li svendono pur di conservare il loro ruolo di governo ancorché gregari e sottomessi al padrone padano. Esprimo sdegno ed indignazione per questo scippo ricordando la battaglia fatta durante la mia prima legislatura per fare approvare la legge che abolisce i diritti esclusivi di pesca nel mare di Sicilia per i quali i tonnaroti fino a quel momento pagavano l’affitto del mare alla famiglia Parodi di Genova. La protesta dei tonnaroti con in testa il compianto rais Gioacchino Cataldo arrivò a Palazzo dei Normanni grazie a me, comprai io le cravatte per farli entrare in parlamento ed assistere all’approvazione della legge. Oggi alle cravatte la lega sostituisce il cappio con cui uccide una storica attività, fiore all’occhiello della cultura marinara del nostro territorio. W la Sicilia e i leghisti di Sicilia”.
Ignazio Galuppo, presidente del Consiglio Comunale di Favignana.  “Chiediamo al Governo regionale e a quello nazionale di intervenire dopo aver affrontato, anche in sinergia, e con profondo senso di responsabilità la questione; è impensabile stroncare in questo modo l’avvio di un’attività fondamentale per lo sviluppo del nostro territorio, attorno alla quale si erano mossi gli entusiasmi, le aspettative e ogni progettualità legata a un indotto che dal ritorno dell’attività di Tonnara aveva già ricevuto benefiche influenze per il nostro Arci pelago. A nome dell’intero Consiglio Comunale esprimo sgomento per quanto appreso in data odierna e per la conseguente decisione assunta dall’azienda Castiglione, che si ritrova costretta ad abbandonare un progetto di carattere prioritario e di rilievo assoluto. Confidiamo nella risoluzione della vicenda nell’interesse generale delle Egadi”.

fonte https://www.blogsicilia.it/
e varie segreterie politiche

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