Fase 2, anche in Sicilia si va verso la “riapertura graduale”, ma con qualche piccola forzatura al DPCM

Dal 4 al 17 maggio si avvia pure in Sicilia la “riapertura graduale”, ma con qualche piccola concessione in più, autorizzata dal Presidente Nello Musumeci.

C’è qualche timida ‘forzatura’, ma si muove nel quadro delle disposizioni nazionali l’ordinanza firmata dal Presidente della regione che avvia la “graduale riapertura” dell’Isola dopo l’abbattimento del numero dei contagi. Una ordinanza che il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, aveva preannunciato nei giorni scorsi. L’ordinanza sarà in vigore dal 4 al 17 maggio, si muove all’interno delle linee guida fissate da Roma, seppure con qualche “forzatura”.

A cominciare dal permesso alle famiglie di potersi trasferire nelle seconde case, a patto che non facciano la spola con la principale abitazione, ma vi rimangano per la stagione. Disco verde anche per l’asporto ai ristoranti, pasticcerie, gelaterie, bar e pub, con il divieto di consumare nei locali e nelle adiacenze. Si può accedere al cimitero e acquistare fiori e piante.

Un’attenzione, nell’ordinanza, anche verso gli animali da affezione per i quali sarà consentita la tolettatura.
Novità pure per le società sportive che sono autorizzate a iniziare attività amatoriali di corsa, tennis, pesca, ciclismo, vela, golf ed equitazione.

Rimangono congelate le limitazioni all’accesso nell’Isola almeno fino al 17 maggio. Questo provvedimento era già stato ottenuto con un decreto del Ministero dei Trasporti in base al quale Sicilia e Sardegna resteranno chiuse ai viaggiatori per altre due settimane. Non varrà per le due isole il provvedimento che da il via libera ai rientri dal 4 maggio. Ci saranno, comunque, novità nel trasporto ferroviario con l’aggiunta di nuovi collegamenti a lunga percorrenza che andranno ad integrare l’offerta al fine di assicurare i servivi minimi essenziali.

“Da lunedì 4 maggio anche il trasporto ferroviario in Sicilia entrerà nella ‘Fase 2’ dell’emergenza coronavirus: le corse regionali saliranno dal 20 per cento. Fermo restando le limitazioni sui treni provenienti da fuori Sicilia, garantiamo così il distanziamento sociale necessario per evitare una nuova crescita dei contagi, ma anche avviamo un progressivo miglioramento del servizio a vantaggio della libera circolazione dei cittadini” dice l’assessore regionale alle Infrastrutture e ai Trasporti Marco Falcone.

“Riaccendiamo così il motore della Sicilia – prosegue l’assessore – riavviando le corse sulle tratte più frequentate dai pendolari come la Palermo-Catania, la Messina-Palermo, la Messina-Catania-Siracusa e la Agrigento-Palermo. Nella seconda decade di maggio, poi, è in programma la riapertura della Catania-Caltagirone e della Siracusa-Modica-Caltanissetta. Gradualmente – conclude Falcone – si torna alla normalità, mentre ci prepariamo all’arrivo su tutta la rete siciliana dei nuovi treni acquistati dal Governo Musumeci, previsto per luglio. Di tale piano abbiamo discusso oggi in videoconferenza con le associazioni di categoria e Trenitalia”.

Sempre per la metà di maggio, comunque dopo 17, il governatore Musumeci spera anche di strappare al premier Conte il permesso di riaprire le loro botteghe ai parrucchieri per uomo e per donna.

Restano invariate le disposizioni relative all’obbligo di quarantena.

In materia di migranti vale sempre la stretta sui controlli anti Covid-19 “Il governo della Regione continua a essere contrario a ogni soluzione che non sia quella di approntare un’adeguata nave da ormeggiare in rada sulla quale far trascorrere la quarantena ai migranti, prima di destinarli ad altri Paesi europei. L’ho scritto al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, interpretando la preoccupazione delle decine di sindaci dell’Agrigentino” ribadisce Musumeci, nel manifestare vicinanza ai 38 primi cittadini della provincia, che hanno scritto al premier, chiedendo un controllo accurato del Canale di Sicilia e un intervento immediato.

“Nonostante il popolo siciliano, come ogni buon cristiano, abbia nel proprio Dna la virtù dell’accoglienza – prosegue il presidente della Regione – l’epidemia in corso sta contribuendo ad accentuare un clima di preoccupazione. Ecco perchè la soluzione da me proposta nelle scorse settimane e già praticata dal governo di Roma, resta l’unica che possa coniugare l’accoglienza nei confronti dei migranti e la contemporanea tutela del diritto alla salute di ciascuno”.

Fonte: www.blogsicilia.it

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