E’ potabile l’acqua erogata dall’acquedotto a Marsala?

acqua-sporca-petrosino-denuncia-legambieneL’acqua erogata a Marsala è potabile? L’interrogativo è d’obbligo dopo le denunce degli attivisti del Meetup Marsala 5 Stelle dell’estate scorsa e le continue richieste del consigliere comunale Luigia Ingrassia affinchè Marsala venga dotata di colonnine per l’erogazione di acqua potabile depurata e microfiltrata. Nel luglio del 2014 le analisi  effettuate sull’acqua potabile erogata dall’acquedotto comunale avevano fatto temere il peggio, poi il silenzio assoluto. Si ritorna a parlare di acqua potabile “fuori norma” a Petrosino, prelevata dallo stesso bacino idrico è scoppia il “finimondo” tra il sindaco e Legambiente; ora il consigliere comunale Luigia Ingrassia ritorna a chiedere all’Amministrazione Comunale l’installazione di un sistema di distribuzione ed erogazione di acqua pubblica microfiltra e depurata.

Nella qualità di capo gruppo dei Democratici per Marsala il consigliere invita il sindaco a prendere in considerazione la proposta in quanto non costerebbe nulla alle casse del comune; perchè tale servizio verrebbe pagato dai cittadini per ogni litro di acqua, forse, realmente potabile prelevata. Le colonnine dell’acqua microfiltrata e depurata sono in funzione da 5 anni in diverse città d’Italia dove i cittadini possono approvvigionarsi del prezioso liquido pagando 5 o 6 centesimi litro. Un prezzo non certamente modico visto 12 litri (sei bottiglie da due litri cadauno) di acqua, in offerta, si trova a meno di un euro (8 centesimi o poco più, comprensivo di contenitore, trasporto, tasse e quanto altro). Una proposta analoga era stata fatta dal consigliere Ingianni il 4 febbraio del 2013, all’ora sindaco Giulia Adamo, motivandola come una iniziativa che avrebbe permesso: “Risparmio economico, salvaguardia del benessere dei cittadini e dell’ambiente”.

Di fronte a tanta insistenza per l’impiego delle colonnine per l’acqua microfiltrata e depurata viene lecito chiedersi quali sono le condizioni chimiche-batteriologiche dell’acqua che viene erogata, a pagamento, nelle abitazioni dei marsalesi o cosa abbiano fatto il Commissario Straordinario Giovanni Bologna ed il sindaco Alberto Di Girolamo a seguito delle denunce del Movimento 5 Stelle. Infatti, l’acqua erogata a Marsala dall’acquedotto comunale sarebbe inquinata dalla presenza di “coliformi totali” come era stato reso noto dal Meetup “Marsala 5 Stelle” a seguito di analisi di laboratorio effettuate da un istituito specializzato in provincia di Siena sui campioni prelevati in data 7 luglio nelle immediate vicinanze dei pozzi comunali di Sant’Anna, fonte principale per l’approvvigionamento idrico di Marsala. La notizia subito dopo venne parzialmente smentita  il dirigente del settore Servizi Pubblici Locali, Francesco Patti (responsabile anche del servizio Idrico Integrato).

Patti sostenne che tutto era nella norma e che nei prelievi di campioni d’acqua effettuati nello stesso periodo, cui fanno riferimento le analisi effettuate presso l’Istituto senese, vi sono bassissime percentuali di coliformi, solo in uno dei campioni prelevati dalle due fonti idriche. Ciò è stato dovuto ad un difetto del decloratore. Da allora non si hanno più notizie circa lo stato di salute dell’acqua potabile, tranne che  gli attivisti del Meetup “Marsala 5 Stelle” informarono la Procura della Repubblica di Marsala per l’avvii delle indagini del caso, volte ad accertare eventuali responsabilità.

Non si è a conoscenza se l’Autorità Giudiziaria sia intervenuta o meno, se altre indagini chimiche-batteriologiche siano state effettuate o meno sull’acqua erogata a Marsala, visto che, seppure minima, una piccola affermazione del vero, nelle accuse mosse dal Meetup “Marsala 5 Stelle”, c’è stata. Ora a distanza di un anno e mezzo viene lecito chiedersi se è potabile o meno l’acqua erogata ai contribuenti marsalesi. Del resto con la salute non si scherza, e ancor più grave quando si parla della salute dei cittadini!

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