Attenzione al pesce scorpione, un “alieno” nel nostro mare, che può essere letale

pesce-scorpioneAttenzione al pesce scorpione, nome scientifico Pterois miles, specie “aliena” originaria del Mar Rosso che si sta diffondendo nel Mediterraneo. L’allarme è stato diffuso dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Prevenzione e la Ricerca Ambientale) che mette in guardia la popolazione per la pericolosità di questa specie ittica che, pure a distanza di 34 o 48 ore dopo il decesso, può essere letale per l’uomo, o arrecare gravissimi danni al corpo. Non è una bufala. La notizia è stata fatta diramare alla Capitaneria di Porto di Mazara del Vallo a mezzo comunicato stampa, accompagnato da fotografia, per avvisare gli operatori del comparto della pesca, ma anche il consumatore che potrebbe ritrovarselo fra i pesci di zuppa comprati al mercato o nelle cassette vendute lungo le banchine del porto. 

Nei mesi di giugno e settembre del 2015 è stata segnalata la cattura di questa specie rara in Tunisia e al largo della Sicilia(Golfo di Tunisi e Stretto di Sicilia). Il pesce scorpione è una delle specie marine più invasive al mondo, conosciuta per aver colonizzato gran parte delle coste Atlantiche occidentali con imponenti impatti ecologici nonché i mari del Mediterraneo orientale. La specie è altresì pericolosa per la salute umana poiché ha spine velenose, molto lunghe e sottili, sulle pinne dorsali, anali e pelviche.

Alla base di tali spine sono presenti ghiandole che producono un potente veleno. La puntura di queste spine può creare gravi danni a chi la subisce, anche con esito letale. Il veleno si mantiene attivo dalle 24 alle 48 ore dopo la morte del pesce, per cui la pericolosità delle specie resta elevata anche su esemplari morti da diverse ore, quindi riscontrabili anche sul mercato.

La recente segnalazione della specie in Tunisia ed in particolare nello Stretto di Sicilia, lascia ipotizzare un imminente arrivo della stessa nelle acque siciliane, come già accaduto per altre specie aliene, come il pesce palla maculato Lagocephalus sceleratus il cui consumo può essere letale”.

La Capitaneria di Porto di Mazara del Valo ritiene dunque necessario, come peraltro indicato nelle raccomandazioni internazionali sulla mitigazione degli effetti delle specie aliene, diffondere la notizia di cui ad ogni buon fine si allega fotografia per permetterne l’immediato riconoscimento ed evitare punture velenose.

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