Arrestato un giovane che ha tentato di buttare la propria madre dal balcone

polizia-pompieri-volante-vigili-del-fuocoTenta di uccidere la propria madre perché non avrebbe voluto ricongiungersi col padre, la pesta a sangue e poi cerca di gettarla giù dal balcone. L’agghiacciante vicenda si è consumata nella tarda serata di ieri in un appartamento di Brancaccio. Da una delle finestre di un appartamento di largo Giuliana, passanti e abitanti della zona, hanno visto un uomo mentre teneva per le gambe una donna nel tentativo di lanciarla giù dal balcone. La donna impaurita si teneva saldamente alla ringhiera, mentre lui cercava di lanciarla nel vuoto.

A scongiurare il peggio la tempestiva segnalazione di qualche vicino, che da una delle finestre di quell’appartamento di largo Giuliana aveva notato qualcosa di anomalo. “Sbrigatevi, la butta giù!”, avrebbero detto al centralino del 113. Quando le volanti sono arrivate sul posto, a piedi di quella palazzina bassa, si era formato un capannello con decine e decine di persone, pronte a intervenire qualora la donna fosse volata giù dal secondo piano. I poliziotti, mentre qualcuno cercava di distrarre il ragazzo, sono riusciti ad entrare nell’abitazione. La donna, terrorizzata e con diverse fratture a naso e zigomi, è stata salvata, mentre il figlio è stato immobilizzato e ammanettato.  Quando gli agenti sono arrivati sul posto la donna, una 47enne, è stata trovata con il volto pieno di sangue.

Una notte di pura follia, quella vissuta a Brancaccio, conclusasi, comunque, nel migliore dei modi: la donna è stata tratta in salvo ed avviata in ospedale; mentre il figlio, un giovane di 25 anni di cui si conoscono solo le iniziali del nome, F.R., pregiudicato agli arresti domiciliari, è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio. Per la 47enne, soccorsa dal personale del 118 e portata in ospedale, i medici hanno stabilito una prognosi di almeno trenta giorni. Il giovane, su disposizione dell’autorità giudiziaria, è stato portato e rinchiuso al carcere Pagliarelli, dove avrà tutto il tempo per riflettere e accettare, magari, che i suoi genitori hanno divorziato e che non potrà forzare con la violenza il volere della madre

 

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