Aeroporto, si prospettano piani di sviluppo per il Trapani Birgi. Forse!

Forse! Partiamo dall’esclamazione perchè quando le notizie sono fin troppo incoraggianti tante volte altrettanto grande è la delusione nel non vederle realizzare. Anche noi abbiamo a cuore le sorti dell’Aeroporto quanto quelle del territorio e degli abitanti. Il futuro della provincia di Trapani, ma anche di gran parte dei centri turistici della Sicilia occidentale è legato alle sorti dello scalo Vincenzo Florio ed hai flussi di passeggeri che deve alimentare. Qui si vive di turismo!

Purtroppo male perchè si concentra il tutto nei pochi mesi estivi quando il clima, le bellezze paesaggistiche, le attrazioni, la buona cucina e la sana ospitalità potrebbe permettere a questo territorio di vivere di turismo 12 mesi l’anno. Ritorniamo comunque all’Aeroporto di Trapani Birgi e pubblichiamo di seguito un articolo a firma congiunta del Dott Orazio Mistretta e Giovanni Salvatore Montalto Amministratore Gruppo Aeroporto Trapani Marsala. Nel loro articolo prospettano un futuro roseo e tanti grandi traguardi da breve a lungo termine per lo scalo trapanese. Da parte nostra, nel lasciarvi alla lettura dell’articolo, non possiamo che auspicare un futuro radioso per il Trapani/Birgi, ma con una sola eccezione: “che alle parole seguano i fatti…”

 

Riceviamo e pubblichiamo:

“Giornata estremamente importante quella di oggi per il nostro Aeroporto, lo scalo di Trapani-Birgi, sicuramente destinato a diventare scalo di riferimento per l’ intera Sicilia Occidentale (è legge di natura) anche nell’ottica del potenziamento di nuove tratte “da e per” la SICILIA con aeromobili di grandi dimensioni (come gli Airbus 330) per i quali arrivano quotidianamente sempre maggiori richieste per atterrare a Catania da parte dei vettori (oltre 70 partener di Fontana Rossa), richieste che non pervengono a Palermo Punta-Raisi per le ovvie estreme potenzialità di rischio non accettabili dalle compagnie aeree. Birgi pertanto è l’unica vera reale alternativa per la Sicilia Occidentale ad un “traffico aereo del futuro” che inevitabilmente andrebbe a gravitare esclusivamente su Catania Fontanarossa, così come già sembra nei piani di ENAC con la stipula del contratto con la SAC: ben 95 milioni di euro. Alla stipula del Contratto di Programma erano presenti: Roberto Vergari (Direzione Centrale ENAC, Vigilanza Tecnica), Vincenzo Fusco (Direttore ENAC Aeroporto di Catania), Daniela Baglieri (Presidente SAC spa) e Nico Torrisi (Amministratore Delegato SAC Spa) con l’intero cda e i rappresentanti dell’assemblea dei soci hanno già sottoscritto il contratto di programma.

Ma torniamo a noi: “l’aeroporto di Trapani-Birgi torna ad  essere collegato direttamente con Torino per servire l’intenso traffico turistico (da e per la SICILIA), sia per servire l’ampia comunità di residenti nell’ ovest della Sicilia (Palermo compresa) che ha la necessità di raggiungere il Piemonte e viceversa”, questo quanto viene indicato in una nota dell’ Airgest. Ryanair invece verrà sicuramente da Noi tutti ricordata per aver soppresso immotivatamente il collegamento con Torino da Trapani, proprio da quello scalo, il Trapani Birgi, che le aveva offerto la possibilità di farsi conoscere nell’intera SICILIA. Con Bluair, che speriamo attiverà presto nuove tratte da Trapani, si può poi continuare da Torino verso Bacau, Bucarest, Berlino, Copenaghen, Ibiza, Iasi, Lisbona, Londra, Madrid, Malaga, Palma di Maiorca, Pescara, Roma Fiumicino e Siviglia. La flotta Bluair è composta da aeromobili BOEING 737, biglietti in vendita sul sito blueairweb.com o tramite call center al n. 06/48771355, nel costo è compreso snack a bordo durante il volo, baglio fino a 10 kg, checkin gratuito on line ma anche gratuito in aeroporto. Per Airgest diventa imperativo impegnarsi nell’ottica di una realizzazione di una 2^ pista (quella militare verrà chiusa a Novembre per manutenzione), la possibile realizzazione di “Turn Pad” che sono delle apposite aree a fianco della pista di volo che consentono l’inversione (back-track) di aeromobili di grandi dimensioni con centinaia di passeggeri  (come gli airbus 330) per i quali arrivano sempre maggiori richieste di atterrare a Catania da parte dei vettori (come già indicato prima). La realizzazione di queste aree di manovra consentirebbe di ospitare in pista aeromobili più grandi da sempre interessati ad operare sulla nostra Sicilia ed in atto costretti a potere atterarre solo a Catania, per Palermo nessuna possibilità di futuro in tal senso, solo Birgi ha potenzialità superiori alla stessa Catania (non abbiamo il Vulcano).
Facile sarebbe inoltre un collegamento ferroviario con metropolitana di superficie con il centro delle città di Trapani e Marsala, visto che la ferrovia già si trova apoche centinaia di metri dalla aerostazione.

In ultimo, ma non sicuramente come ultima cosa, si auspicherebbe la immediata riattivazione della illumi nazione stradale e della rotonda di accesso allo scalo, da mesi al buio e sicura fonte di pericoli.

Ci piace concludere oggi con un: EVVIVA BLUEAIR !!!

Dott Orazio Mistretta

Giovanni Salvatore Montalto
Amministratore                     Gruppo Aeroporto Trapani Marsala”

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