Accessi al mare chiusi, Progettiamo Marsala invita l’amministrazione ad intervenire
![](https://www.marsalanews.it/wp-content/uploads/2018/06/1527007782-0-marsala-accessi-mare-sono-privati-anche-lultimo-ingresso-viene-anche-murato-720x836.jpg)
Il movimento politico Progettiamo Marsala ha diffuso una nota politica con cui chiarisce in poche righe la sentenza del Tar che lascia intravedere la possibilità di non essere applicabile a tutti gli accessi al mare in maniera perentoria ed invita l’Amministrazione Comunale di Marsala ad intervenire nel tentativo di poter far riaprire i cancelli e abbattere ogni limitazione posta in essere che leda il diritto della cittadinanza di accedere al mare così come previsto dalla sentenza della Cassazione del 5.2.2015 n°2108 ha stabilito che in presenza di una servitù ad uso pubblico (dicatio ad patriam) è onere della parte che invoca l’esistenza di tale servitù provare la messa a disposizione del bene a favore della collettività.
Riportiamo qui di seguito la nota politica di Progettiamo Marsala:
“ProgettiAmo Marsala desidera esprimersi riguardo alla chiusura degli accessi al mare esistenti nel litorale della nostra città e sulla recente dichiarazione in merito da parte del comandante della polizia municipale il quale richiamando una recente sentenza ha dichiarato che i privati possono legittimamente impedire l’utilizzo degli accessi alla collettività.
Invero, la questione giuridica appare più articolata. La richiamata sentenza, in cui era parte il comune di Sciacca, riguarda un singolo accesso e delle precise circostanze. Preliminarmente ricordiamo a noi stessi che nel nostro ordinamento giuridico la sentenza vincola solo le parti ed ancora a rigore di logica è difficile pensare che l’intento del legislatore e/o della magistratura sia quello della chiusura indiscriminata di tutti gli accessi al mare di un intero comune salvi esclusivamente gli stabilimenti titolari di apposite consessioni.
Il Tar Sicilia ha, dunque, decretato che può essere chiuso l’accesso alle spiagge pubbliche.
Nella sentenza viene sottolineato che se il Comune vuole impedire ad un cittadino di sbarrare l’accesso pedonale alla spiaggia deve dimostrare l’esistenza di una servitù di uso pubblico (sentenza 836/2016).
La cassazione del 5.2.2015 n°2108 ha stabilito che in presenza di una servitù ad uso pubblico (dicatio ad patriam) è onere della parte che invoca l’esistenza di tale servitù provare la messa a disposizione del bene a favore della collettività.
Invitiamo il Sindaco e l’amministrazione comunale ad approfondire la questione che non può essere liquidata con il richiamo ad una singola sentenza ma richiede la verifica per singoli accessi delle circostanze e degli eventuali diritti maturati da ambo le parti (cittadini e proprietari). Certi che si possa pervenire ad un celere soluzione.
Progettiamo Marsala”