Malasanità: emorragia cerebrale diagnosticata per gastrite, muore bambina di 2 anni a Rivoli

Visitata e dimessa dal pronto soccorso.  E’ il terzo caso di presunta malasanità in tre settimane: la Procura apre un’inchiesta nell’ospedale alle porte di Torino

Sarà eseguita l’autopsia, disposta dalla procura di Torino, su una bimba di due anni morta venerdì scorso per un’emorragia cerebrale. I genitori, che abitano a Collegno, alle porte di Torino, avevano portato la piccola all’ospedale di Rivoli, spiegando che vomitava e non mangiava più. La madre aveva anche raccontato di una caduta dal lettino avvenuta due giorni prima, dalla quale però la bambina sembrava essersi ripresa bene e che le aveva però lasciato un grosso livido al centro della fronte. I sanitari le avevano diagnosticato una gastrite virale e l’avevano dimessa. La bambina è peggiorata e il giorno dopo i genitori l’hanno riportata in ospedale. A quel punto i medici si sono accorti che i sintomi erano quelli di un’emorragia cerebrale e ne hanno disposto il trasferimento d’urgenza all’ospedale infantile Regina Margherita di Torino, ma la bimba era già in coma ed è deceduta.

La Procura torinese ha aperto un’inchiesta: al momento il fascicolo è per accertamenti su morte a carico di ignoti. Oggi pomeriggio sarà eseguita l’autopsia. L’esame servirà a chiarire se ci sia una qualche responsabilità in capo ai medici che hanno visitato la bambina. “Al pronto soccorso – racconta il padre – ci hanno mandato via dicendo di dare a nostra figlia dei sali minerali e una terapia che prevedeva il Nausil.L’indomani però siamo tornati in ospedale perché è peggiorata”. I genitori della bambina sono stati sentiti a lungo ieri in questura a Torino.  Appena ricevuto il nulla osta la famiglia la porterà a Bari per la sepoltura.

Tutti gli esami e la cartella clinica della bambina sono stati sequestrati. Secondo quanto ricostruito dall’AslTo3 in una nota ufficiale, il primo ingresso al pronto soccorso di Rivoli risale appunto allo scorso 4 maggio. “Presentava ripetuti episodi di vomito e inappetenza. La bambina è stata visitata e gestita come uno dei frequenti episodi di gastrite virale che si presenti quotidianamente in Dea. Nel colloquio per l’anamnesi, la mamma aveva riferito di un pregresso trauma cranico da caduta dal letto la notte del 2 maggio, a cui però non aveva posto particolare attenzione sia per la dinamica che per la buona reazione della bambina. La piccola aveva un ematoma in fronte, un vistoso livido gialla-violacea e l’esame neurologico era negativo”.

Così la piccola è stata dimessa e mandata a casa. Il giorno dopo però, il 5 maggio, i genitori — la piccola è nata a Rivoli, ma vive a Collegno — hanno riportato la figlia al pronto soccorso. Le sue condizioni si erano aggravate. La piccola è stata visitata dal pediatra di guardia. “I familiari – continua l’Asl – riferivano di sopore e iporeattività e ulteriori recenti episodi di vomito. La bambina è descritta come vigile, ma abbattuta, poco reattiva, con parametri vitali nella norma. Nel corso dell’osservazione e delle costanti rivalutazioni effettuate dai medici di guardia la piccola presentava sopore e bradicardia e comparsa di un nuovo ematoma della radice del naso e di iporeattività neurologica”.

Un quadro clinico che ha spinto i medici a trasferire d’urgenza, attraverso il 118, la bambina al Regina Margherita. Qui però è già arrivata in coma, con le pupille fisse e dilatate. Non ha più ripreso coscienza. Ricoverata nel reparto di Rianimazione è morta nella notte per un’emorragia celebrale. I genitori sono distrutti, non riescono a darsi pace per l’accaduto. Sarà sempre l’autopsia a stabilire se l’emorragia celebrale per cui è morta la bambina sia stata effettivamente causata dalla caduta dal letto. Di solito in questi casi i pediatri consigliano un periodo di osservazione di circa ventiquattrore. E tra i sintomi a cui fare attenzione ci sono appunto il vomito, l’inappetenza e un senso di spossatezza.

E’ la terza volta in poche settimane che l’ospedale di Rivoli finisce al centro di inchieste per presunti casi di malasanità: un ordinario intervento al tunnel carpale si è trasformato, per una ragazza, in un incubo culminato con l’amputazione di un braccio, mentre un parto, il 28 aprile, si è concluso tragicamente con la morte del neonato.

Fonte www.repubblica.it

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