Vitivinicoltura, urgono interventi per risollevare la base. La Cia di Petrosino ha tenuto un’Assemblea

agricoltura-montana-niente-imu-terreni-agricoli-in-montagna-marsalanewsGrande partecipazione di pubblico, fra cui tanta gente qualificata, all’incontro tenuto dalla Cia, Confederazione Italiana Agricoltori di Petrosino, indetto per attirare l’attenzione attorno alle drammatica situazione in cui versa l’agricoltura e, in modo particolare la vitivinicoltura. I lavori sono stati introdotti da Enzo Maggio che ha brevemente ripercorso la situazione stagnante in cui si trova la vitivinicoltura siciliana, c’è la necessità di ricorrere ad assemblea pubblica per individuare le strategie più opportune da poter portare avanti.

E’ seguito subito dopo l’intervento dell’assessore all’agricoltura del comune di Marsala  Antonino Barraco, tra l’altro anche lui produttore vinicolo, il quale plaudendo all’iniziativa promossa dalla CIA, ha dichiarato di  sposarne le cause. L’Assessore Barraco ha anche illustrato alcune idee in cantiere dell’amministrazione lilybetana, come: il rilancio della DOC  Marsala per valorizzare le tipicità e cultivar della zona, la riduzione dei costi di gestione dell’impresa agricola,  la necessità di creare sinergismi nell’ambiente vitivinicolo locale, la realizzazione di progetti comuni che vedono insieme tutti i soggetti del settore, ad iniziare dalle  Cantine  Sociali.

L’Assessore all’agricoltura del Comune di Petrosino Luca Badalucco ha spinto l’assemblea a rivalutare le opportunità, non indifferenti, offerte dal biologico. Badalucco si è soffermato pure sugli strumenti consociativi e sulla scarsa partecipazione delle realtà esistenti nel territorio, ma anche dagli stessi agricoltori. Il riferimento al Bio Distretto  che raggruppa alcuni comuni della Sicilia Occidentale, fra cui Marsala e Petrosino. Il biologico rappresenta una valvola di sfogo non indifferente per poter garantire un prezzo di mercato alquanto remunerativo alle uve. Si è parlato altresì del consorzio irriguo Delia Nivolelli che, seppure gravato da mille e più problemi funzionali, preoccupano gli agricoltori  i ventilati aumenti dei costi irrigui che potrebbero sfiorare persino  il 300%; tant’è che la CIA ha già chiesto un incontro con i massimi Dirigenti del Consorzio.

cantina-vino-export-esteroNumerosi, quanto importanti, sono stati gli interventi di esperti e conoscitori del settore, di dirigenti di Cantine Sociali, di esponenti delle Organizzazioni di Categoria e di vitivinicoltori, molti dei quali provenienti dai Comuni limitrofi. Questi hanno posto l’accento sul dilemma di sempre: “come riuscire a coltivare l’uva con prezzi di vendita così bassi, per nulla remunerativi e al di sotto dei costi di produzione evidenziati dagli studi di settore. I Presidenti delle Cantine Sociali, quasi tutti presenti quelli delle strutture ricadenti nel comprensorio Marsala-Petrosino-Mazara del vallo, si sono soffermati sul mercato, sui prezzi dei vini sfusi che sono davvero bassi, a cominciare dai vini fiori a termo condizionato, mosto muto, ecc. Questi prezzi di mercato così bassi,  inducono a liquidazioni non remunerative,  non si può aspettare che gli altri paesi  non producano uva, perché  i  nostri vini aumentino di prezzo. Necessita una politica vera per fare crescere l’agricoltura trapanese.

L’intervento di chiusura, l’ha fatto  Gaspare Simeti, Presidente provinciale della CIA, si è soffermato sulla politica scellerata del Governo Regionale,  che non ha dato  i frutti sperati. Ha chiesto alle Cantine di costituire un Comitato  ed incontrarsi,  per valutare  quali strategie si  potranno adottare per affrontare questo grave problema della viticoltura. La CIA farà da portavoce delle problematiche vitivinicole di questa terra in tutti i contesti istituzionali, politici, economici e produttivi, al fine di rafforzare, il più possibile, il collegamento fra  vitivinicoltori e Regione, Governo Nazionale ed Unione Europea.

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