Vitivinicoltura in crisi, tra dubbi è incertezze si vendemmia da un mese in Sicilia

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La vitivinicoltura siciliana è in crisi, mentre aumentano vertiginosamente i costi di produzione della materia prima, l’uva, dall’altro scende il compenso della stesse per il conferimento in Cantina a causa del prezzo “vergognoso” con cui si vende il vino all’ingrosso. Da una ventina di anni a questa parte, tranne qualche annata che le avverse condizioni meteorologiche hanno falcidiato i raccolti nei Paesi esteri, il costo delle uve è sceso vertiginosamente, fino al punto che è divenuto antieconomico per gli agricoltori coltivare l’uva. A rischio, oltre alla stabilità economica del viticoltore siciliano, vi è l’enologia isolana che rischia di non avere più le buone uve che hanno fatto il successo di tante etichette. Enzo Maggio, responsabile della CIA di Petrosino, annuncia una grande manifestazione a fine vendemmia con la mobilitazione generale del settore vitivinicolo e dell’indotto.

Maggio evidenzia che la vendemmia, malgrado sia iniziata da un mese, non sembra prospettarsi nulla di buono, nonostante la qualità delle uve raccolte. Non vi sono, infatti, grosse novità sui prezzi, e se tutto dovesse rimanere immutato sarà la fine per l’agricoltore. La piccola e media azienda di fronte agli alti costi di produzione è destinata a sopperire. Per questi motivi, la CIA di Petrosino, che lotta a difesa dell’agricoltura Trapanese, ha in programma di fare una grossa iniziativa tra la fine di settembre e i primi di ottobre. Si parlerà di cose concrete, insieme ai Presidenti delle cantine e ad alcuni Sindaci dei comuni del trapanese, i quali sono stati sempre vicini, sensibili e a difesa della vitivinicoltura locale.

Alla manifestazione saranno invitati i rappresentanti dei governi: regionale e nazionale che dovranno ascoltare la base, ovvero gli agricoltori che soffrono in silenzio, che patiscono le pene della crisi e che non c’è la fanno più a vivere dei magri  compensi del settore vitivinicolo. La Cia lancerà un grido di protesta, partendo da Marsala e Petrosino ove lo spezzettamento dei terreni incide molto sui costi di produzione. Impegneremo la CIA Nazionale nel farsi carico delle nostre problematiche, affinché al Ministero dell’agricoltura vengano esaminate tutte le problematiche inerenti  alla vitivinicoltura trapanese.

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