Violenza sessuale su paziente, l’infermiere marsalese non risponde al Magistrato e l’Asp lo sospende

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Ha fatto scena muta, venerdì, davanti al giudice delle indagini preliminari Annalisa Amato, il 52enne infermiere marsalese Maurizio Spanò, che martedì pomeriggio è stato posto agli arresti domiciliari dai carabinieri con l’accusa di violenza sessuale ai danni di una donna, paziente dello studio medico diagnostico con il quale collaborava.

Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri, sotto la supervisione della Procura della Repubblica, Maurizio Spanò avrebbe, infatti, abusato in uno studio medico privato di pazienti anestetizzati per essere sottoposti ad accertamenti diagnostici piuttosto dolorosi inerenti patologie gastroenteriche.

Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, davanti al Gip Amato, l’infermiere non ha parlato, praticamente non avrebbe cercato di contestare, in qualche modo, le gravi accuse che gli vengono mosse. «Attendiamo di verificare la consistenza delle accuse dagli atti che saranno depositati, rappresentando le giustificazioni al fatto contestato – aveva dichiarato l’avvocato difensore Stefano Pellegrino alla vigilia dell’appuntamento con il magistrato – Anche le immagini filmate, poi, potrebbero giustificare determinati atteggiamenti dell’infermiere attuati per meglio assistere i pazienti».

Intanto Maurizio Spanò è stato sospeso dell’Asp di Trapani dal servizio (dal 16 marzo scorso) di infermiere ferrista delle Sale Operatorie all’ospedale Paolo Borsellino di Marsala, anche se i reati contestategli, abusi sessuali su dei pazienti anestetizzatati, si sarebbero verificati solo  in uno studio medico privato con il quale collaborava fuori dagli orari ospedalieri.

Il direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Trapani, Fabrizio De Nicola ha infatti firmato ieri la delibera con la quale il soggetto viene sospeso, non solo per tutta la durata di ogni misura cautelare restrittiva, ma “considerata la gravità dei fatti emersi, lo stesso non potrà fare rientro in servizio senza la preventiva autorizzazione da parte dell’amministrazione, riservandosi l’ASP di mantenere in via cautelare la sospensione”.

In conformità a quanto previsto dal contratto collettivo di lavoro del personale del servizio sanitario, al dipendente a tempo indeterminato verrà corrisposta il 50 % della retribuzione. Il provvedimento della Direzione strategica aziendale è immediatamente esecutivo.

Perla cronaca si ricorda che l’infermiere professionale indiziato di violenza sessuale è stato tratto in arresto dai carabinieri della Compagnia di Marsala al culmine di una indagine scaturita dalla denuncia presentata da una paziente di un centro medico-diagnostico della città. Secondo quanto è dato sapere una donna, nel corso degli accertamenti sanitari a cui si era sottoposta in un centro privato, era stata costretta a subire ripetuti abusi dall’arrestato che ha approfittato del suo stato di incoscienza determinato dalla somministrazione di farmaci anestetici. A scoprirlo pare che sia stata la stessa vittima che si è rivolta ai carabinieri di Marsala.

Le indagini svolte – come riportato nel comunicato stampa diffuso dall’Arma –  hanno consentito di registrare ulteriori episodi delittuosi della stessa specie in danno di altri pazienti, su cui sono ancora in corso accertamenti da parte dei militari dell’Arma di Marsala sotto la guida della Procura della Repubblica.

I gravi fatti contestati all’infermiere marsalese non avrebbero nulla a che fare con la sua attività lavorativa svolta in ospedale, in quanto i fatti sarebbero accaduti in uno studio medico privato di uno specialista. Non sarebbero emerse responsabilità nei confronti del titolare dello studio medico, il quale sarebbe stato all’oscuro di quanto avrebbe fatto l’infermiere quando lui si allontanava e il paziente era ancora sotto l’effetto dell’anestetico.

L’infermiere è stato tratto in arresto dai Carabinieri della Stazione di Marsala unitamente al personale dell’Aliquota Operativa, diretti dal Maresciallo Francesco Barbera e dal Tenente Federico Minicucci, in esecuzione di una ordinanza emessa dal G.I.P. del Tribunale di Marsala, Dott.ssa Annalisa Amato, su richiesta della locale Procura della Repubblica. L’infermiere, espletate tutte le formalità di rito, è stato tradotto presso la sua abitazione ove resterà ristretto al regime degli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico.

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