Unico funerale per Alex e Luca, i “fidanzati” morti per le esalazioni di monossido

VICENZA – I familiari, per il rito di domani, 5 gennaio, hanno scelto la chiesa di Arzignano perché quelle delle due comunità di provenienza dei ragazzi sono troppo piccole per ospitare tutti coloro che parteciperanno. Don Castegnaro: “Viviamo il dramma di due giovani morti in montagna, non mi interessa il loro orientamento”

È previsto un funerale unico per l’addio di Alex Ferrari e Luca Bortolaso, i due ragazzi vicentini di 21 anni, fidanzati da più di un anno, che sono morti martedì per le esalazioni di monossido di carbonio in una villetta di montagna a Ferrara di Monte Baldo. Nella località in provincia di Verona stavano trascorrendo le vacanze natalizie assieme a due amiche, loro coetanee, una residente in provincia di Verona e l’altra di Mantova.

Per volere dei familiari il rito funebre si terrà domani pomeriggio, 5 gennaio, ad Arzignano (Vicenza), nella chiesa di San Giovanni Battista. Le due parrocchie di provenienza dei ragazzi, (Bagnolo di Lonigo, quella di Luca, e la frazione di San Bortolo di Arzignano, quella di Alex) sarebbero state troppo piccole per ospitare la folla di parenti, amici e conoscenti che arriveranno da tutto il vicentino per dare ai due ragazzi l’ultimo saluto.
Il monossido di carbonio, un killer perfetto che uccide senza avvertire, è un gas prodotto da stufe, camini, caldaie e bracieri a carbonella. Non sempre si avvertono i sintomi e gli infissi a prova di spiffero fanno saturare l’aria con rapidità. La manutenzione delle canne fumarie è la difesa migliore. Il monossido di carbonio è un gas prodotto da stufe, camini, caldaie e bracieri a carbonella. Non sempre si avvertono i sintomi e gli infissi a prova di spiffero fanno saturare l’aria con rapidità. La manutenzione delle canne fumarie è la difesa migliore. Inodore e incolore: il monossido di carbonio è un killer perfetto e colpisce spesso nel sonno. “Chi è fortunato si sveglia per il mal di testa” spiega Luigi Santarella, specialista del Centro Iperbarico di Bologna. “Gli altri non si svegliano più”. Colpevoli sono un po’ tutte le forme di combustione: caldaie, ma anche camini e bracieri con la carbonella. Producono un gas, il monossido di carbonio, che ha una forte affinità con l’emoglobina del sangue. Vi si lega soppiantando l’ossigeno. E per eliminarlo c’è bisogno di una, ma più smesso due, sedute di camera iperbarica
I due ragazzi, forse non si sono accorti dello “spietato killer” che ha trasformato in eterno il loro riposo. Viene chiamata “dolce morte” poiche il passaggio dal sonno alla morte non è percepibile in alcun modo.
Anche se il rapporto tra la Chiesa e le coppie omosessuali è a volte conflittuale, differente da caso a caso in base alla sensibilità delle persone coinvolte, don Roberto Castegnaro, che domani terrà il funerale, ha chiara quale sia la priorità: “Vivremo la triste giornata di domani come il saluto a due ragazzi giovani morti in montagna. Non ho conosciuto Luca e Alex, sono qui da poco e ho cinque parrocchie da gestire. Ho accettato di tenere la funzione e solo dopo ho saputo che si trattasse di una coppia omosessuale, ma per me non cambia nulla. Ripeto, è il dramma di due esistenze spezzate troppo presto e dovrò impegnarmi per diffondere il messaggio di fede in un momento così tragico”.

Ad ascoltarlo, domani nella chiesa di Arzignano, ci saranno molti giovani. “Penserò all’omelia solo dopo aver conosciuto e parlato con la famiglia di Luca, che incontrerò questo pomeriggio. In base a questo sceglierò dai testi sacri le letture che possano aiutare a confortare chi domani sarà a piangere la scomparsa di questi due ragazzi”.

Fonte: www.repubblica.it
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