Ucciso per aver “molestato” la propria domestica

angelo francesco arresto omicidio BarberaVittima di una spedizione punitiva, per aver molestato la propria domestica, l’agricoltore 66 enne, trapanese, che aveva dichiarato al Pronto Soccorso dell’Ospedale Sant’Antonio Abate di essere stato investito da un pirata della strada. I Carabinieri di Trapani, sotto la direzione della Procura della Repubblica, hanno fatto luce su quello che appariva come un intrigante giallo e assicurato alla giustizia l’uomo che ha causato la morte Domenico Barbera.

Questa mattina nel corso di una conferenza stampa tenutasi presso il Comando provinciale dei Carabinieri di Trapani è stato illustrato alla stampa il contesto in cui è maturata l’aggressione sfociata nell’accoltellamento al torace e alla schiena del Barbera che è deceduto dopo circa 3 giorni e l’individuazione del suo aggressore in Francesco Angelo di 23 anni che è finito in  manette

Le lunghe ed articolate indagini degli inquirenti, scaturite dal rapporto dei medici del pronto soccorso che non avevano trovato compatibilità fra le ferite presenti sul corpo dell’uomo che asseriva di essere stato travolto da un’auto mentre passeggiava in bicicletta, hanno dato gli sperati frutti. Sin da subito la versione offerta dal Barbera risultava non veritiera e, la mattina del 22 agosto la triste notizia: il paziente, che nel frattempo era stato trasferito d’urgenza presso il reparto di rianimazione dell’ospedale “Civico” di Palermo, per l’aggravarsi delle condizioni generali in seguito a due arresti cardiaci che aveva subito durante un intervento chirurgico, decedeva presso quel nosocomio.

Ma il quadro delineato dagli investigatori era oramai chiaro. Ad accoltellare il 66 enne, a seguito di una lite sfociata per futili motivi era stato Francesco Angelo, classe 1993, di Trapani. A scatenare la violenta aggressione sarebbero state le presunte molestie che il Barbera avrebbe perpetrato nei confronti della sorella di Francesco Angelo, mentre questa era intenta a svolgere le pulizie nella casa di campagna dell’agricoltore trapanese.

Le articolate indagini, coordinate dal Procuratore Aggiunto Ambrogio Cartosio e dal Sostituto Procuratore dott.ssa Rossana Penna, hanno infatti permesso di raccogliere numerosi e inconfutabili elementi a carico dell’arrestato. Gli inquirenti hanno acquisito numerose testimonianze e passato al setaccio gli ultimi istanti della vita della vittima, prima del ricovero in ospedale, per risalire all’identità del colpevole.

La Procura della Repubblica di Trapani, accogliendo in pieno le risultanze investigative raccolte sul conto del medesimo dai militari della Compagnia di Trapani a seguito di complessa ed articolata attività d’indagine e, tenuto conto delle notizie emerse nel corso di audizione di persone a conoscenza dei fatti, ha infatti emanato un decreto di indiziato di delitto nei confronti di Angelo Francesco.

Sono dunque scattate le manette per il ragazzo che, al termine delle formalità di rito presso gli uffici del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Trapani, è stato tradotto presso la casa circondariale “San Giuliano” di Trapani, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Al termine dell’udienza di convalida del fermo tenutasi nella giornata di ieri, tenuto conto della pericolosità mostrata dall’uomo, il GIP del Tribunale di Trapani ha disposto che il giovane fosse sottoposto alla misura della custodia cautelare in carcere.

 

 

 

 

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