Tumori: screening oncologici, poca cultura della prevenzione nel trapanese

 

screening- oncologici-mammografia-regione-siciliaContinua il trend di crescita degli screening oncologici attivamente promossi dalla Regione siciliana ed inseriti nel piano di prevenzione della salute. I dati relativi alle province di Palermo e Trapani sono statti raccolti a Marsala durante un incontro al Complesso San Pietro nell’ambito del piano di comunicazione della Regione siciliana per la prevenzione e la promozione di corretti stili di vita.

I tumori sono, nel mondo occidentale, la seconda causa di morte, sia negli uomini che nelle donne. La Sicilia non fa eccezione. In particolare nella popolazione isolana il tumore della mammella rappresenta la prima causa di morte tumorale nelle donne; il tumore del colon retto rappresenta la seconda causa di morte sia negli uomini che nelle donne mentre il tumore dell’utero è la sesta causa di morte nelle donne.

Proprio per fronteggiare queste tre patologie oncologiche in cui la prevenzione è cosa assai importante, la Regione punta molto sugli screening. Nelle province di Trapani e Palermo rappresentante all’incontro marsalese i dati mostrano una adesione di circa il 36% a Trapani e del 20% a Palermo per la cervice uterina; del 30% a Trapani e del 43% a Palermo per la mammografia e del 18% a Trapani e del 19% a Palermo per il colon retto.

“I programmi di screening sono una delle priorità della sanità pubblica in Italia e  Sicilia – dice Salvo Scondotto del Dipartimento Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico dell’assessorato regionale alla Salute – come sancito anche da nuovo Piano regionale della prevenzione approvato nel mese di maggio e valido fino al 2018. L’importanza di questi programmi è duplice. Da un lato riduce la mortalità e migliora la qualità della vita dall’altro lato rappresenta un risparmio per il sistema sanitario nel medio termine”.

“Una stima effettuata in questi giorni – gli fa eco Ranieri Candura responsabile del centro gestionale screening di Trapani –  sul dato trapanese ci consegna, a fronte di una adesione del 18% agli esami per il colon retto, che è bassa, un risparmio già quantificabile fra i 50 e i 200 mila euro. Se l’adesione salisse a livelli ottimali una piccola Asp come Trapani risparmierebbe cifre vicine al milione di euro”.

“Occorre far crescere la cultura della prevenzione – dice Mario Valenza, responsabile Centro gestionale screening Asp Palermo – nell’ambito della quale gli screening oncologici sono uno strumento importante, tanto da essere stati inseriti nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza). Si tratta di interventi di sanità pubblica e formidabili strumenti di equità sociale nonché di diritti che il cittadino può e deve esercitare in un’ottica di miglioramento della qualità della vita nel singolo e per la collettività”.

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