Il terremoto giudiziario scuote la campagna elettorale, a Trapani si invoca l’arrivo del “Commissario Maltese”

I provvedimenti giudiziari non scalfiscono i candidati della campagna elettorale: D’Alì e Fazio “potenzialmente” sono in lizza per la prima poltrona. I loro sostenitori continuano a lavorare per spianare la strada alla sindacatura, mentre la coscienza civile invita alla riflessione: che la giustizia faccia il proprio corso

Come nello spettacolo le campagna elettorali non possono essere fermate, sono “intoccabili”… the show must go on!  Questa tornata elettorale a Trapani passerà agli annali della storia per la candidatura a sindaco: di un senatore di Forza Italia Tonino D’Alì (Forza Italia, Psi, Per la grande città), “socialmente pericoloso”, nei confronti del quale la  direzione distrettuale antimafia di Palermo ha notificato il provvedimento di richiesta del “Soggiorno obbligato”; di un deputato regionale, originario della stessa area politica, oggi appartenente al Gruppo Misto, l’on. Mimmo Fazio (Lista per Fazio, Uniti per il futuro, Progetto per Trapani, Trapani tua, Io ci sono) detenuto agli arresti domiciliari, implicato per corruzione nella vicenda dei trasporti marittimi. E poi vi sono Marcello Maltese (Movimento 5 Stelle), Giuseppe Marascia (Città a misura d’uomo) e Piero Savona (Pd, Cittadini per Trapani, Trapani svegliati).

Quindi nello scenario politico, per queste amministrative, non cambia nulla a Trapani. Il terremoto giudiziario, nella sostanza non ha toccato i destinatari delle misure restrittive: “Una volta presentata la propria candidatura, gli aspiranti sindaci non possono ritirarla. Anche se ai domiciliari, anche se destinatari di misure cautelari, se queste non inficiano il diritto di voto e a essere eletti, i candidati sono «costretti» a restare in corsa. C’è pure una sentenza del Consiglio di Stato a stabilirlo e spiega che, al massimo, i candidati possono decidere di non fare campagna elettorale o di rinunciare alla fine all’eventuale elezioni (fonte gds.it)”.

Dunque a Trapani la competizione dovrebbe proseguire salvo colpi di scena dell’ultima ora. Gli uffici dell’assessorato alle Autonomie locali, guidato da Luisa Lantieri e dal dirigente Giuseppe Morale, hanno provato a fare chiarezza sulla situazione che si è venuta a creare a Trapani dove un candidato a sindaco, Mimmo Fazio, è stato posto ai domiciliari nell’ambito di una inchiesta per corruzione mentre per un altro candidato, Tonino D’Alì, la direzione distrettuale antimafia di Palermo ha chiesto il soggiorno obbligato e l’esito si saprà a luglio.

Premesso che l’emissione di un provvedimento restrittivo non rappresenta una condanna e che tanti sono i casi di assoluzione dei destinatari di provvedimenti giudiziari; sicuramente l’elettorato trapanese terrà conto delle vicende giudiziarie di queste ultime ore. L’elettorato voterà secondo coscienza, anche se i segnali percepiti in città siano di tutt’altra natura. Nelle ultime 24 ore la città è “assalita” dai sostenitori di D’Alì che sostengono che il proprio candidato oltre ad essere innocente è vittima della “giustizia ad orologeria”; dall’altra parte i fan di Fazio non sono da meno, anzi negano pure l’evidenza dei fatti e sosterranno lo stesso il loro beniamino.

Intanto c’è chi sostiene che:  “non c’è due senza tre…” e che la giustizia starebbe per mettere a segno un’ulteriore colpo. Sicuramente voci infondate, magari sperate in chi sogna in una città migliore. Sui social i fatti di Trapani vengono equiparate alle storie di pura invenzione delle ultime fortunate serie televisive e si invoca l’arrivo di uomini dello Stato integerrimi e ligi al dovere. C’è pure un “facsimile” del Commissario Maltese (il personaggio interpretato da Kim Rossi Stuart) a ipotetico candidato sindaco a Trapani. Segnali forti questi che lasciano ben sperare. In fondo in fondo, seppure nascosto, a Trapani, come in ogni angolo della Sicilia, c’è uno zoccolo duro che lotta per una società migliore.

Sarà per la prossima volta, nessun “eroe” è in arrivo per il momento a Trapani, nessuno può togliere le “castagne dal fuoco”… la macchina elettorale è in moto e percorrerà per intero il proprio iter. Il “carrozzone” avanti…

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