Sicilia: vendemmia 2018, le previsioni del “Gambero Rosso”

Il consueto sondaggio a campione sull’immimete vendemmia 2018, condotta dal settimanale Tre Bicchieri della nota rivista “Gambero Rosso”, desta qualche nota di preoccupazione. Il vigneto del Centro-Sud Italia, rileva aspettative sul raccolto 2018 solo moderatamente positive, mentre ci si aspettava molto di più dopo  la scorsa annata particolarmente controversa che ha fatto precipitare la produzione vinicola italiana. Giugno ha registrato, infatti, temperature più alte delle medie trentennali di 1,5 gradi centigradi e, allo stesso tempo, è stato l’ottavo più piovoso dal 1800 in avanti. Con tutte le cautele del caso, a oggi, il sondaggio tra i produttori dice che il raccolto 2018 si preannuncia in aumento, rispetto a un 2017 la cui produzione ha sventolato il segno meno in doppia cifra per tutte le regioni, attestando la produzione di vino rivendicata a livello nazionale intorno ai 42,5 milioni di ettolitri, di cui circa metà a Dop (secondo i dati Agea). C’è prudenza. Se l’estate andrà avanti senza strappi, il 2018 potrebbe riavvicinare l’Italia ai livelli di produzione medi dell’ultimo quinquennio salvo complicazioni. Lo spauracchio, ora, è l’eccesso d’acqua e la grande umidità, che potrebbero condizionare negativamente il percorso di maturazione delle uve in pianta. Niente di simile, per ora, a un’annata bagnata come la 2014, ma i trattamenti contro le fitopatie sono diventati frequenti e i viticoltori stanno intervenendo a più riprese tra i filari, per scongiurare il peggio.

Lo scorso anno, la produzione siciliana è stata di poco più di 4,1 milioni di ettolitri, con un taglio di quasi un terzo rispetto a un discreto 2016. Antonio Rallo, presidente della Doc Sicilia, fa il punto a partire dal vulcano Etna: “C’è un’ottima vigoria delle piante, la fase di invaiatura non è ancora iniziata, notiamo una produzione molto buona per pianta, che porterà i viticoltori ad attuare dei diradamenti per rispettare il disciplinare. Nel sud-est, la situazione è regolare per il Cerasuolo di Vittoria: le piogge primaverili sono state un toccasana per chi non ha irrigato“. Tra Butera e Riesi, patria nel Nero d’Avola, dopo due anni di calo, i quantitativi dovrebbero essere nella media. Infine, nella grande area della Sicilia occidentale, da Menfi, passando per Sambuca di Sicilia, Santa Margherita di Belice fino a San Giuseppe Jato “stimiamo” annuncia Rallo “un raccolto del 10% al di sotto delle medie“. Considerando che dalle province di Trapani, Agrigento e Palermo arriva l’85% di tutto il vino dell’isola, la produzione 2018 dell’intera Sicilia “dovrebbe aggirarsi intorno ai 4,5 milioni di ettolitri, rispetto a una media di 5 milioni“. L’inizio della raccolta del pinot grigio è previsto nei vigneti di Menfi intorno al 27 luglio, come spiega Salvatore Li Petri, vice presidente del Consorzio Doc Sicilia e direttore di Cantine Settesoli: “Le piogge di giugno hanno modificato una situazione ideale e provocato attacchi di peronospora, che i viticoltori hanno dovuto affrontare. Pertanto, faremo meglio del 2017 ma meno delle medie“.

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