Sanità a singhiozzo, a Marsala a “rischio” la salute pubblica

A rischio la salute pubblica a Marsala. Il tessuto sociale più debole (bambini fino a 6 anni, pensionati  ammalati con gravi patologie riconosciute ed indigenti), in qualità di esentati dal ticket, non può accedere in tempi brevi alle prestazioni specialistiche e/o di laboratori di analisi e di centri diagnostici convenzionati con l’Asp.

 

 

Non si eseguono prestazioni “gratuite” agli esentati dal pagamento delle prestazioni sanitarie a Marsala. Praticamente chi é povero non può eseguire nell’immediato analisi cliniche, ecografiche, radiografiche, tac, risonanze magnetiche, ecc., nonché visite specialistiche. I poliambulatori privati e convenzionati con l’Asp sono andati in tilt da quando l’ospedale Paolo Borsellino é stato sottratto alla sua comunità per assumere il ruolo di Covid Hospital provinciale e di supporto all’area metropolitana di Palermo.

 

 

La cosa assai grave di questa triste notizia é che si priva del diritto alla salute più di 20 mila persone tra bambini fino a 6 anni, anziani, pensionati, gente indigente e pazienti con gravi patologie riconosciute dai protocolli dell’Asp. Quanti hanno diritto all’esenzione del pagamento del ticket sanitario a Marsala, quindi, non possono più accedere ai servizi sanitari gratuitamente in tempi ragionevoli. Praticamente la salvaguardia della salute a Marsala viene subordinata alle possibilità economiche del paziente. Se paghi le prestazioni puoi eseguirle in tempo reale, anche subito. Se non hai la possibilità di pagare finisci su una lunga lista d’attesa anche per eseguire un banale emocromo. A Marsala si arriva ad aspettare quasi un mese per eseguire una batteria di analisi, diversi mesi per una mammografia, sette mesi per una rettoscopia, ancora peggio per una tac, una risonanza magnetica. Roba da non credere. Non ci vuole molto per capire che in taluni casi si rischia di morire prima di eseguire una adeguata diagnosi.

 

 

Prima di accusare “ingiustamente” di venalità o di disumanità, i liberi professionisti che esercitano attività in ambito sanitario o i titolari di poliambulatori e cliniche private, va evidenziato che il problema é dovuto: alla “chiusura” a tempo indeterminato dell’ospedale Paolo Borsellino e alla “superficialità” di chi gestisce la sanità pubblica in provincia di Trapani (l’Asp, l’Assessorato regionale alla Salute, la Presidenza della Regione Siciliana). E pensare che basterebbe poco per riportare alla “normalità” il tutto: aumentare il budget a chi presta servizi sanitari in convenzione con l’Asp di Trapani. É solo una questione di vile denaro pubblico. Basterebbe solo rimpinguare il fondo per le prestazioni in convenzione con strutture private, per alleviare le drammatiche conseguenze dovute alla mancata erogazione di servizi sanitari, talvolta “salvavita”, ai bisognosi, a chi non ha i necessari mezzi economici.

 

 

Tutto il problema, quindi, ancora una volta si riconduce sulla cattiva gestione della sanità pubblica in Sicilia e alla politica che, oltre ad aver privato la quinta Città della a Sicilia dell’unico ospedale cittadino non fa nulla per lenire alle gravi ripercussioni che si abbattono soprattutto sulle fasce sociali più deboli. Il Paolo Borsellino, oltre al suo importante ruolo di Ospedale Dea di primo livello (struttura sanitaria costituita dalle unita’ operative di pronto soccorso,  anestesia, rianimazione, dotata di posti letto in terapia intensiva) svolgeva un importante valvola di sfogo sanitario per l’utenza come poliambulatorio. 

 

 

Il Borsellino assicurava analisi cliniche e accertamenti diagnostici (ecografie, radiografie, tac, risonanze magnetiche, ecc.); prestazioni che venivano assicurate a quanti d’urgenza giungevano in pronto soccorso, (anche senza un ricovero ospedalieri), agli ospedalizzati, ma soprattutto a quanti vi si recavano dietro prenotazione al Cup dell’Asp.  Il Borsellino di Marsala era anche un grande poliambulatorio che riduceva l’afflusso degli aventi bisogno negli studi specialistici, nei centri analisi e di accertamenti diagnostici privati convenzionati. Ora, potenzialmente 20 mila e passa persone, fra cui vi è molta gente seriamente ammalata, rischia  talvolta, la propria vita, perchè non ha la possibilità economica di accedere ai servizi sanitari. La grave situazione si registra da tempo e nessuno sembra intenzionato a porvi fine.

 

I consiglieri comunali di Marsala Flavio Coppola e Walter Alagna avevano “denunciato” il 16 maggio scorso la grave situazione sanitaria in cui versa la Città al sindaco di Marsala Massimo Grillo invitandolo ad intervenire nelle giuste sedi nella qualità di responsabile della salute pubblica dei marsalesi. I due consiglieri scrissero al punto 3, di un a nota di 6 importanti suggerimento per migliorare la sanità pubblica a Marsala: “un extra badget per gli accreditati esterni (laboratori di analisi, centri di radiologia, attività specialistiche, ecc) che hanno dovuto fornire le prestazioni che il P.O. di Marsala non può fornire in quanto covid hospital e che tutto questo ha causato tantissimi disagi agli utenti esenti ticket ed in particolare a quelli esenti per reddito e affetti da gravi patologie”.

 

Dalla “denuncia” di Coppola e Alagna é passato quasi mese e di interventi risolutivi neanche l’ombra. Si ha l’impressione che a Marsala si preferisce soprassedere sulle delicate questioni riguardanti la sanità pubblica piuttosto che inclinare magari delicati rapporti con i big della politica regionale, per garantire egemonia a “logiche spartitorie”,  in vista delle ormai prossime elezioni regionali. Le nostre sono solo supposizioni, dettate da così tanta approssimazione nella gestione di uno degli ambiti amministrativi più importanti della cosa pubblica, la

 

Del resto se é vero che tali comportamenti pregiudicano la salute pubblica e/o si ravvedono reati perseguibili a norma di legge l’Autorità Giudiziaria non tarderà ad intervenire, perché il diritto alla salute é garantito dall’Articolo 32 della Costituzione: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”

Alberto Di Paola

 

 

Riportiamo qui di seguito la nota integrale dei consiglieri comunali Flavio Coppola e Walter Alagna

 

Al sig. Sindaco di Marsala On. Massimo Grillo.
Tenuto conto che il consiglio comunale di Marsala con nota del 29.04.21 ha manifestato
principalmente la volontà di istituire un tavolo tecnico per affrontare alcune problematiche
nate a seguito della decisione di trasformare il nostro nosocomio in Covid Hospital causando
non poche difficoltà alla comunità Marsalese che conta oltre a quella Petrosilina 100mila
abitanti.

Pur comprendendo che l’emergenza covid 19 ha causato molteplici difficoltà mettendo a dura prova tutto il SSN e il SSR non ci si può sottrarre, per la responsabilità e la fiducia
avuta dai nostri concittadini, di affrontare nelle sedi opportune alcune proposte che i
sottoscritti ritengono oltre che concrete sostenibili e perseguibili con il fine di migliorare
l’offerta sanitaria alla cittadinanza.
Vista la nota del 14/05/2021 con la quale il commissario straordinario Dott. Zappalà ha
risposto, per la parte che gli compete e comprensibili dal punto di vista tecnico/strategico aziendale secondo le direttive nazionali e regionali, alla nota del consiglio comunale rimandando alla conferenza dei sindaci il dibattito per alcune problematiche e nello stesso tempo, sempre sperando che diminuisca il numero dei contagi, la possibilità di un ripristino graduale delle attività a partire dal mese di giugno pv.

Per quanto sopra in premessa si invita il Sindaco di Marsala a rappresentare in sede di
conferenza dei sindaci i seguenti punti:
1) prevedere un ulteriore hub vaccinale, anche drive-in, per velocizzare la vaccinazione della
popolazione mettendo a disposizione dell’asp qualche sito di facile accesso e vicino al
centro città (esempio area mercatino zona stadio);
2) contribuire alla campagna vaccinazione attraverso una intensa propaganda utilizzando i comuni mezzi di informazione;
3) chiedere, per la parte che compete all’asp, un extra badget per gli accreditati esterni
(laboratori di analisi, centri di radiologia, attività specialistiche, ecc) che hanno dovuto fornire
le prestazioni che il P.O. di marsala non può fornire in quanto covid hospital e che tutto
questo ha causato tantissimi disagi agli utenti esenti ticket ed in particolare a quelli esenti
per reddito e affetti da gravi patologie;
4) il potenziamento degli uffici per il rilascio delle tessere sanitarie e delle esenzioni per
facilitare il successivo accesso ai punti di vaccinazione nonché migliorare l’afflusso degli
utenti al distretto sanitario “ex Inam” dove ogni giorno si riscontrano assembramenti e
lamentele ;
5) che la Direzione Generale dell’asp indichi un referente che sia da trait d’union fra gli
ambiti dei servizi territoriali, ospedalieri, prevenzioni e amministrazione comunale;
6) che il sindaco rappresenti la necessità, pur se di competenza regionale “seus”, di avere
una ulteriore postazione di ambulanza, come lo era fino al 7 marzo US, e un automedica a
supporto delle ambulanze di Marsala e Petrosino, per superare le già riscontrate
emergenze.

Per quanto attiene la vicenda del nuovo padiglione, dedicato alle malattie infettive,
auspichiamo che, dopo che il presidente Musumeci convochi il tavolo tecnico richiesto dal consiglio comunale, venga fatta chiarezza sulle procedure e tempi di realizzazione che a
nostro modesto parere non dovrebbe condizionare la destinazione del nostro P.O.

Con la speranza che finita la guerra contro un terribile nemico invisibile alla città di Marsala
vengano riconosciuti gli sforzi e i sacrifici con segnali forti e concreti per una migliore
assistenza alla salute puntando sulla efficienza e alle nuove tecnologie.

Flavio Coppola

Walter Alagna 

Marsala lì 16/05/2021″

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Commenti

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  • comment-avatar
    Franco 3 anni

    Ormai è risaputo, quando interviene la politica sulla sanità pubblica fa sempre danni.
    Purtroppo, il ceto economicamente basso paga le conseguenze. 
    Fra qualche mese ci saranno le elezioni regionali… e se questa categoria sopra citata si ricordasse, forse qualcosa cambierebbe. 
    Ricordate GENTE, ricordate. 

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