Rapine nelle gioiellerie di Marsala, Vita e Partanna, 14 persone fermate dalla Polizia

E’ scatta nel cuore della notte l’operazione di polizia giudiziaria denominata “Coyote”, che ha portato all’esecuzione di 14 misure cautelari a carico di un sodalizio criminale dedito alle rapine in gioielleria. I destinatari dei provvedimenti restrittivi emessi dall’autorità giudiziaria sono soggetti residenti in Mazara del Vallo, Castelvetrano e Palermo. Queste le misure e i relativi destinatari: 

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Custodia Cautelare in Carcere per: Aldo Ferro, pregiudicato mazarese di 47 anni; Giuseppe Genco, pregiudicato mazarese di 42 anni; Giovanni Natalizzi, mazarese con pregiudizi di polizia di 28 anni; Fabio Comito, pregiudicato palermitano di 37 anni; Fabio Mustacciolo, alias “Fabio gnè gnè”, pregiudicato palermitano di 32 anni; Marco Ferrante, pregiudicato palermitano di 27 anni, Emanuele Rubino, pregiudicato palermitano di 28 anni, già sottoposto alla misura cautelare delle custodia cautelare in carcere presso la Casa Circondariale Pagliarelli di Palermo nell’ambito del procedimento penale scaturito dal tentato omicidio di un cittadino del Gambia, avvenuto a Palermo, in via Maqueda, lo scorso 2 aprile 2016. Arresti domiciliari con braccialetto elettronico per: Giuseppa Auguanno, alias “Giusy”, mazarese di 40 anni; Luigi Terzo, mazarese con pregiudizi di polizia di 40 anni; Tommaso Roberti, pregiudicato palermitano di 23 anni; Carmine Zampon, pregiudicato di origini napoletane, domiciliato a Palermo, di 33 anni. Obbligo di dimora nel comune di residenza per: Carmen Clara Villavicencio Gallon, cittadina ecuadoregna di 34 anni, domiciliata a Mazara del Vallo; Sami Sabani, di origini jugoslave, di 55 anni, domiciliato a Castelvetrano; Sabina Sabani, alias “Sabrina”, castelvetranese di 21 anni.

Il provvedimento restrittivo è giunto a coronamento di una complessa ed articolata attività di indagine, condotta da personale del Commissariato di P.S. di Mazara del Vallo e coordinata dalla Procura della Repubblica di Marsala, dallo scorso mese di gennaio alla metà di aprile 2016, a carico di un numeroso gruppo di soggetti di Palermo, Castelvetrano e Mazara del Vallo, dediti alla commissione di rapine ai danni di istituti bancari ed attività di vendita al dettaglio di oggetti preziosi. Il G.I.P. ha pienamente avvalorato la tesi investigativa, formulata dall’organo di polizia giudiziaria e condiviso dal P.M. che ha coordinato le indagini, ed ha, pertanto, disposto l’applicazione delle misure cautelari a cui la Polizia di Stato di Trapani ha dato esecuzione materiale. In particolare vi hanno preso parte , personale del Commissariato di P.S. di Mazara del Vallo, delle Squadre Mobili di Trapani e di Palermo, del Reparto Prevenzione Crimine di Palermo e della Squadra Cinofili dell’U.P.G.S.P. della Questura di Palermo, ha eseguito un’Ordinanza di Applicazione di Misura Cautelare, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Marsala, Dott.ssa Annalisa Amato, a carico di 14 soggetti, con contestuale esecuzione di numerosi decreti di perquisizione a carico degli indagati.

Le indagini hanno avuto avvio nello scorso mese di gennaio 2016 e si sono protratte freneticamente fino alla metà del mese di aprile. In particolare, al fine di contrastare il dilagare del fenomeno delle rapine, dei furti ai danni delle attività commerciali e di quelli in abitazioni, era stata da tempo intrapresa un’apposita attività d’indagine su diversi soggetti di Mazara del Vallo, pregiudicati per reati contro il patrimonio di rilevante gravità. Si era così appreso che sul territorio mazarese era stato costituito ed operava un gruppo criminale ben radicato, un vero e proprio cartello di rapinatori, composto, tra gli altri, da Giuseppe Genco, Aldo Ferro  e Giovanni Natalizii. Questi, secondo quanto confermato anche dalla informazioni provenienti dalle fonti confidenziali, avevano intensificato le loro attività criminali, prendendo di mira attività commerciali quali tabaccherie, profumerie, attività di vendita di apparecchiature elettroniche, laboratori di lavorazioni di preziosi ed inoltre avevano messo a segno delle rapine in abitazioni, in circostanze non meglio specificate.

Il gruppo, che risultava essere anche in possesso di diverse armi comuni da sparo, utilizzate anche per la commissione delle rapine, si era avvalso della collaborazione di un soggetto palermitano, stabilmente residente a Mazara del Vallo, identificato per Luigi Terzi, gestore di una sala giochi sita a Mazara del Vallo, in via Valdemone, utilizzata quale luogo di ritrovo per la pianificazione delle attività criminose da compiere e per la custodia stessa delle armi di cui era in possesso. Le successive investigazioni hanno permesso di ricostruire un contesto criminale assai più complesso ed allarmante di quello inizialmente ipotizzato. È emerso nitidamente, innanzitutto, il ruolo centrale ricoperto da Fabio Comito, soggetto palermitano con svariati precedenti penali e di polizia per reati contro il patrimonio e, soprattutto, in materia di sostanze stupefacenti.

Questi ha dimostrato di avere cointeressenze criminali di natura stabile e duratura con i soggetti mazaresi sopra elencati, con speciale riferimento all’accurata pianificazione e commissione di rapine ai danni di istituti bancari ed attività commerciali di vendita di oggetti preziosi. Nel contempo, Giovanni Natalizii si è dimostrato l’anello di congiunzione tra i mazaresi e due pericolosi gruppi di soggetti con precedenti penali e di polizia specifici per rapina, aventi per epicentro i due noti quartieri palermitani ad alta densità criminale di Ballarò e Brancaccio. In particolare, i sopra elencati soggetti sono pesantemente indiziati, a vario titolo, di tre gravi reati, commessi tutti nel 2016, rispettivamente il 9 gennaio a Vita, il 3 febbraio a Marsala ed il 9 febbraio a Partanna.

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