Raccolta differenziata a Marsala, via Antonino Barraco, l’ultima frontiera
Otto anni di differenziata, a Marsala, altrettanti anni di strade sporche e maleodoranti, nonche di disagi per i cittadini e di costi di gestione (raccolta, smaltimento rifiuti e pulizia strade) saliti alle stelle.
Ecco come apparivano, questa mattina alle 9:30, alcune strade del centro storico: discariche a cielo aperto. La foto, in particolare, ritrae la Via Antonino Barraco nel suo usuale splendore, adorna di sacchetti colorati, stracolmi di rifiuti di ogni genere, grondanti di percolato (liquido della decomposizione organica) allo stato puro, talmente maleodorante da stendere un elefante.
Per gli abitanti della zona è ordinaria amministrazione, loro malgrado si sono dovuti abituare a tale sconcio e a farsene pure una ragione. Per colpa di qualche incivile a pagarne le spese sono tantissime famiglie che differenziano regolarmente ed espongono i rifiuti come da calendario. Il problema non riguarda solo la via Antonino Barraco. Ma un deddalo di stradine del centro stirico come alcuni tratti delle vie: Salvatore angileri, IXX luglio, San Matteo, San Michele, Pipitone, Frisella, Sarzana ed altre stradine al di la della Via XI Maggio.
Stiamo parlando proprio del vecchio cuore pulsante della città, le stradine che un tempo, fino al secolo scorso, ospitavano le botteghe maggiormente in vista ed i laboratori degli artigiani più quotati, nonchè le dimore di nobili, notabili e loro collaboratori. Ora, come accaduto in diverse altre città, ospitano i ceti sociali meno ambienti e gli immigrati giunti da ogni parte del mondo. Un grogiuolo di razze, di etnie e di culture diverse; “fantasmi” di questo secolo la cui esistenza passa inosservata, coperta dalla fitta coltre dell’ignoranza di chi si gira dall’altro lato per non vedere.
Non per questo è giustificabile quanto avviene giornalmente in queste strade. Lo stato di abbandono non è più accettabile e nessuna attenuante è accettabile. In queste aree che si estendono ai due lati della Via XI Maggio, che ospitano una miriade di b&b, spesso e volentieri si incontrano turisti ammaliati dagli elementi architettonici degli edifici vetusti. Ogni scorcio di tufo, se potesse parlare, chissa quante storie avrebbe da narrare.
Purtroppo il turista porta con se il ricodo degli elementi negativi che sono molto più invadenti e percepibili coi sensi: i cumuli di immondizia ai margini delle strade, i sacchetti aperti con resti di cibo sparsi ovunque che fungono da ricco “banchetto” allestito per topi e parassiti, a cui si uniscono gatti, cani randaggi e persino gabbiani affamati. Il tradizionale odore di zagara misto al gelsomino, di cui si narra negli antichi racconti è stato sopraffatto dal nauseabondo fetore dell’organico in decomposizione.
Basta! Occorre mettere presto la parola fine a cosí tanto squallore. Il centro storico, che non è solo via XI Maggio, Via garibaldi e via Roma, deve essere strappato dalla mercè di qualcuno, che non merita nemmeno di essere chiamato con l’appellativo di maiale, che sporca, imbratta, danneggià… mortifica l’immagine della cittá, minando le basi della sua naturale vocazione turistica.
Non è giusto che per colpa di qualcuno, tanta gente deve subire tale sconcio. Che ognuno si assuma le proprie responsabilità! Il sindaco e la sua amministrazione non possono continuare a girarsi dall’altro lato, o accusare indistintamente i residenti; l’Energetikambiente, ex Aimeri, dopo quasi 9 anni di gestione, deve pur assumersi le responsabilità di non essere riuscita a penetrare in certe zone del territorio; i cittadini che si ostinano a non differenziare e a fare proprio l’oppposto devono essere colti in fragranza e pesantemente multati. A tal riguardo i vigili urbani e le ronde degli ambientalisti cosa fanno? E’ cosí difficile cogliere i trasgressori con i sacchetti alle mani, oppure filmarli mentre si liberano dei rifiuti in orari diversi da quelli previsti. Forse non vi è volontà a rendere Marsala pulita e profumata con i servizi efficienti, nonchè meta per i turisti. Il Notaio Salvatore Lombardo e la Preside Giulia Adamo, quando indossarono la fascia tricolore effettuavano personalmente ispezioni a qualsiasi ora per accertarsi che ognuno facesse il proprio dovere. E si che allora Marsala brillava… e non solo per la pulizia