Quantità e qualità nei vigneti, una vendemmia da ricordare e una annata eccezionale

Vendemmia 2015, una resa quantitativa e qualitativa mediamente più alta rispetto all’anno scorso fa gioire la Sicilia del vino, che dopo qualche preoccupazione all’inizio del periodo invernale, ha potuto godere di un andamento climatico particolarmente favorevole in primavera e in estate. L’esaltazione degli aromi e dei profumi ne è il risultato, con vini bianchi freschi e dalla giusta acidità, e vini rossi di struttura dai tannini equilibrati. Con queste apprezzabili sfumature si preannuncia la vendemmia 2015 in tutta la Sicilia, dalle isole minori all’entroterra, passando per l’Etna e per le punte estreme della Trinacria. Ne sono garanti i produttori associati ad Assovini Sicilia, che da metà agosto sono all’opera in vigna e in cantina per un’annata piacevolmente seducente, sia per i vitigni autoctoni che per quelli internazionali.

sicilia-wine-vino-giovani-giovane-agricoltore-agricoltori-vite-vendemmia-uva-vignetoIl promettente quadro delineato viene ben riassunto dalla vasta produzione dell’azienda Tasca d’Almerita, che copre le province di Palermo, Trapani, Catania e Messina. Ad oggi è stato stimato un aumento della produzione di circa il 15%, frutto della soddisfacente piovosità primaverile, seguita da un’estate molto calda con abbondanti piogge durante i primi giorni di agosto. Queste condizioni, oltre al ripristino delle risorse idriche del terreno, hanno condotto ad una buona maturazione delle uve, in particolare delle varietà medio-tardive come il Nero d’Avola, il Perricone e il Catarratto.

Vendemmia-sull'Isola-di-Mozia-vino-dicilia-uva-marsalanewsNotizie promettenti anche dall’estremo sud dell’isola, come confermato dall’azienda Barone Sergio di Pachino. Il percorso di maturazione dei vitigni è del tutto regolare e le uve sono in totale salute spiega il titolare Sergio Barone. È stato vendemmiato il Moscato, che ha reso circa 70 quintali a ettaro, ed è iniziata la raccolta del Grillo, che renderà circa 85 quintali a ettaro. A breve toccherà al Petit Verdot; da metà settembre al Nero d’Avola e al Cabernet Sauvignon. La produzione di Carricante e Nerello Mascalese rimane stabile sulle pendici dell’Etna dove, a causa delle nevi quasi perenni, si svolge la vendemmia più tardiva di tutta la Sicilia.

raccolta-uva-forbici-vendemmia-sicilia-uva-vino-marsala-news-www.marsalanews.it-marsala-notizie-marsala-giornale-onlineI  vini dell’annata 2015 si preannunciano caratterizzati da freschezza e acidità importanti, non eccessivamente alcolici – illustra Salvatore Rizzuto, enologo dell’Azienda Agricola Al-Cantara -. Se il clima reggerà, l’auspicio è quello di iniziare la raccolta dei rossi a ottobre, in modo da ottenere il massimo in cantina. La produzione rimane in linea con le annate precedenti anche nell’area di Marsala-Trapani, dove le uve mostrano un ottimo stato vegetativo. Nei vigneti della nostra azienda è stato possibile ritardare la vendemmia grazie all’ottimo livello di idratazione degli acini – spiega Lorenza Scianna, enologa della cantina Fondo Antico -. La vendemmia 2015 sta già regalando le prime soddisfazioni anche nelle Terre Sicane (Agrigento), grazie ad una primavera mite con precipitazioni moderate e un’estate dalla temperatura costante, ad eccezione della settimana di caldo torrido di inizio luglio che comunque non ha compromesso le piante.

vitivicoltura-vino-vendemmia-meccanizzata-sicilia-petrosino-marsala-marsalanewsLa quantità raccolta è superiore di circa il 15% rispetto all’anno scorso – spiega Filippo Buttafuoco, agronomo di Cantine Settesoli -. Abbiamo quasi ultimato la raccolta di Chardonnay e Viognier, proseguono quelle di Grillo e Grecanico Dorato, mentre abbiamo iniziato la vendemmia di Nero d’Avola e Syrah. Il calore mitigato dal vento del Tirreno, permette di prevedere un’annata eccellente in termini quantitativi e qualitativi anche nelle Eolie dove è stata ultimata la vendemmia della Malvasia e si sta per concludere l’essicazione delle uve destinate alla produzione di passito. Infine, le aspettative sul 2015 sono molto incoraggianti anche nell’area di Ragusa-Vittoria, dove la vendemmia inizierà nella seconda settimana di settembre

cantina-vino-export-esteroProspettive positive più che positive per le cantine del Belpaese che si avviano a produrre 47 milioni di ettolitri, con una crescita media del 12% rispetto al 2014. Il dato potrebbe far riprendere all’Italia la posizione di leader mondiale. La parola d’obbligo è cautela, perchè siamo ancora nel campo delle previsioni, ma una stima c’è ed è positiva.

Si punta a una produzione di vino a livello nazionale stimata intorno a 47 milioni di ettolitri, il 12% in più rispetto ai 42 milioni diffusi dall’Istat per il 2014 – sottolinea il presidente dell’Unione italiana vini Domenico Zonin – Ilclima del mese di settembre sarà decisivo per determinare una buona o ottima vendemmia, specialmente per la qualità dei grandi vini rossi. Ma se il tempo tiene e i dati fossero confermati, l’Italia si riprenderebbe la posizione di leader mondiale tra i paesi produttori di vino, davanti alla Francia (46,5 milioni di ettolitri previsti) e la Spagna, al terzo posto con 43 milioni”.

L’annata metereologica ci garantisce uve sane e abbondanti – continua Zonin – siamo al 30% circa della raccolta e al termine della vendemmia manca ancora un mese, ma siamo moderatamente ottimisti”.
Le produzioni crescono in quasi tutte le regioni. In flessione solo la Lombardia (-3%) e la Calabria (-10%), mentre la Toscana vede una produzione stabile.

Il dato complessivo quali-quantitativo è certamente molto soddisfacente – sottolinea Zonin – l’aumento in quantità delle uve e la divaricazione crescente tra i prezzi dei vini da tavola e quelli a Denominazione di Origine conferma la strategia produttiva del Paese orientata con decisione verso la territorialità, le denominazioni, cioè produzioni ed elevato valore aggiunto. Un segnale di conferma che fonda una giustificata fiducia verso la crescita complessiva del valore della produzione vitivinicola italiana con riflessi positivi per l’export 2016”.

La buona annata potrà avere ripercussioni positive anche sul mercato interno che soffre da diversi anni – conclude Zonin – Siamo convinti che una rinnovata qualità dei vini sostenuta da politiche di prezzo adeguate, in un contesto economico che sta offrendo segnali ripetuti di lieva ripresa contribuirà a riavvicinare il consumatore italiano a un consumo più costante del nostro prodotto. Per raggiungere questi risultati è però necessario che la filiera condivida strategie sui prezzi capaci di garantire stabilità e prospettiva di medio-lungo periodo a chi opera sul mercato. Sono fiducioso sulla maturità raggiunta dalle filiere di territorio e sulla consapevolezza conquistata da un settore produttivo che sta mietendo da anni successi sui mercati internazionali”.

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