Post contro Riina su Facebook, il boss: “Lo prendo a legnate”

Post contro Riina su Facebook Il boss: "Lo prendo a legnate"Ci voleva rispetto per Totò Riina. Da vivo e soprattutto da morto. “… poveretto perciò”, diceva Vittorio Signorello parlando con il cognato di Matteo Messina Denaro, Gaspare Como. Sono due dei ventuno fermati del blitz di ieri eseguito dai carabinieri del Ros, del Comando provinciale e della Dia di Trapani, dai poliziotti dello Sco e delle Squadre mobili palermitana e trapanese.

Nella Cosa nostra dei tempi moderni persino un post su Facebook può suonare come un affronto. I boss sono indaffarati. Devono mantenere i contatti riservati con il capomafia in fuga, gestire le estorsioni, zittire i riottosi Eppure trovano il tempo per le parentesi social.

Un netturbino di Castelvetrano aveva postato un commento duro contro Totò Riina il giorno della morte del padrino corleonese. Signorello era sprezzante: “… è morto… quel pezzo di merda l’ho cancellato… questo cornuto… quello che lavora lì operatore ecologico… ha fatto un commento… minchia l’ho cancellato…”. Riina andava solo rimpianto perché “ce ne vorrebbero altri quattro… cinque come lui”.

Como, evidentemente meno social del suo interlocutore, avrebbe preferito le minacce dirette a quelle mediate da una tastiera: “… appena lo vedi glielo dici…: tieniteli per te i commenti… pezzo di merda… perché non ti metti la divisa… gli dici…che fai più figura…”.

E Signorello rincarava la dose: “… si chiama questo cornuto… minchia appena lo vedo lo battezzo… gli dico: senti vedi di tenerteli per te i commenti… sulla tomba di mio… appena parla lo prendo pure a legnate… gli dico: vedi che quello è morto… io sono vivo… succhiala a me ora… per me e per lui pure…”.

E ora queste intercettazioni sono confluite nel provvedimento di fermo disposto dalla Procura di Palermo contro i nuovi boss di Castelvetrano, Mazara del Vallo, Campobello di Mazara e Partanna.

FONTE: LIVESICILIA.IT

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