Picchia e costringe la propria compagna ad indossare velo islamico, arrestato catanese convertito all’Islam

CATANIA. Si erano conosciuti su un gruppo Whatsapp. Lei è russa, lui si era convertito all’islam e si faceva chiamare Yussuf. Ma è italiano. Dopo pochi mesi di convivenza per la donna è iniziato il calvario, tra violenze e continui soprusi. Il tutto aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi. La vittima è una donna di nazionalità russa ma da tempo residente in Italia, in un paese della Lombardia.

I due si erano conosciuti su un gruppo di Whatsapp. Poi lei aveva lasciato il suo paese per raggiungerlo a Catania, andando a vivere da lui. La convivenza è andata avanti dallo scorso mese di aprile al 20 settembre. Dopo un periodo iniziale abbastanza sereno, dopo poco sono iniziati i problemi. Costretta a indossare il velo islamico, a pregare insieme all’uomo e a visionare vari video in cui erano riprese uccisioni commesse da uomini arabi in divisa nera e verde a prigionieri occidentali, uccisi perché ritenuti “infedeli”. Per farle odiare il popolo italiano, l’uomo la obbligava a non andare in giro vestita come le donne occidentali, con questa motivazione: la conversione all’Islam di una donna con capelli biondi e occhi chiari gli avrebbe fatto acquisire prestigio nei confronti degli altri islamici.

Col tempo si sono susseguite violenze a sfondo sessuale, sevizie fisiche e psicologiche e continue prevaricazioni. Diverse le minacce di morte, contro di lei e i suoi familiari. Spesso la donna era costretta a non uscire di casa e a subire aggressioni, nel corso delle quali ha anche riportato lesioni gravissime, tanto da essere costretta a far ricorso alle cure mediche, sempre alla presenza costante dell’aguzzino, che la costringeva a fornire versioni false.

Dopo l’ennesima aggressione la donna è riuscita a fuggire, proprio mentre si trovava ricoverata in un ospedale catanese. Da lì ha iniziato un lungo viaggio in treno, passando per Paternò, Napoli per poi giungere a Torino dove, lo scorso 22 settembre, ha sporto denuncia alla polizia. L’indagine della Digos di Catania ha permesso l’arresto dell’uomo. Giuseppe D’Ignoti era già stato condannato per il reato di violenza sessuale, lesioni e maltrattamenti nei confronti dell’ex moglie e aveva scontato la pena in carcere dal 2010 al 2015. La vittima è stata portata in una località protetta.

fonte: http://www.ilgiornale.it/

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